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Nuove rivelazioni sul caso di Giulio Regeni: la ragnatela dei servizi egiziani

Immagine che rappresenta il caso di Giulio Regeni e i servizi egiziani

Emergono dettagli inquietanti sulla sorveglianza del ricercatore italiano al Cairo.

La sorveglianza preoccupante di Giulio Regeni

Il caso di Giulio Regeni, il ricercatore italiano scomparso al Cairo nel 2016, continua a far emergere dettagli inquietanti. Recenti testimonianze hanno rivelato che già a metà dicembre 2015, settimane prima del suo rapimento, gli apparati egiziani avevano iniziato a tessere una ragnatela di sorveglianza attorno a lui. La testimonianza di un coinquilino, ascoltato in forma protetta, ha confermato che un presunto agente dei servizi segreti si era presentato a casa di Regeni, richiedendo copia del suo passaporto.

Il clima di paura e controllo

La testimonianza del coinquilino, un avvocato egiziano, ha messo in luce un clima di paura e controllo che permea la vita quotidiana in Egitto. Secondo quanto riferito, l’agente si era giustificato con una presunta schedatura degli stranieri presenti in città. Questo episodio ha scosso profondamente El Sayed, il coinquilino, che temeva per la sicurezza di Regeni. La paranoia tra i cittadini egiziani riguardo alle autorità è palpabile, e la visita dell’agente ha alimentato ulteriormente le sue preoccupazioni.

Contatti sospetti e il giorno della scomparsa

Le indagini hanno rivelato contatti telefonici tra l’agente dei servizi e il coinquilino proprio il giorno dopo la scomparsa di Giulio, il . La testimonianza del coinquilino ha ricostruito gli ultimi momenti di Regeni: il 25 gennaio, il ricercatore era uscito di casa per partecipare a una festa di compleanno e non fece mai ritorno. La sua scomparsa ha segnato l’inizio di un incubo per la famiglia e gli amici, che da anni chiedono giustizia e verità.

Il ruolo delle autorità egiziane

La testimonianza della coinquilina di Regeni ha sollevato interrogativi sul ruolo delle autorità egiziane nel caso. L’avvocata Alessandra Ballerini ha sottolineato come il fatto che i testimoni debbano essere ascoltati in modalità protetta evidenzi la mancanza di sicurezza in Egitto. La ragnatela di ombre che circonda la scomparsa di Giulio Regeni continua a crescere, alimentando dubbi e sospetti su chi realmente fosse coinvolto nella sua tragica fine.