L’ingaggio di medici e infermieri gettonisti, spesso impiegati per coprire carenze di organico negli ospedali, avverrà solo in casi di necessità e a costi contenuti. Il nuovo regolamento, firmato dal ministro della Salute Orazio Schillaci e pubblicato in Gazzetta Ufficiale, stabilisce tariffe massime per le prestazioni a ore.
Nuove linee guida per medici e infermieri gettonisti
Il Ministero introduce un ulteriore passo per contenere il problema dei “tappabuchi” nelle strutture sanitarie, un fenomeno che ha causato un esborso di circa 1,7 miliardi di euro e ha messo sotto pressione la sanità pubblica.
Il nuovo regolamento punta a limitare l’utilizzo di personale esterno, che spesso percepisce compensi superiori a quelli di medici e infermieri strutturati, e a impedire l’afflusso di professionisti non familiarizzati con le specificità dei reparti, costretti a turni ravvicinati che compromettono il loro riposo.
Le linee guida stabiliscono che i gettonisti potranno essere chiamati solo in situazioni di emergenza, in una singola occasione e senza possibilità di proroga, qualora non sia possibile trovare altre soluzioni.
Le tariffe saranno le seguenti: 85 euro per il pronto soccorso e la rianimazione, 75 euro per gli altri reparti, con un costo per gli infermieri che oscilla tra i 28 euro all’ora per il pronto soccorso e 25 euro negli altri reparti. Nuove regole anche sugli orari di lavoro non più di 48 ore alla settimana e turni non superiori alle 12 ore, con un intervallo fra un turno e l’altro di 11 ore.
Queste disposizioni si inquadrano nel più ampio contesto della legge del 26 maggio, che regolamenta l’affidamento a terzi di servizi sanitari.
I medici e infermieri gettonisti dovranno rispettare dei requisiti
Il Ministero ha, inoltre, previsto che i professionisti a gettone dovranno soddisfare requisiti di competenza, e nel caso di stranieri, essere in grado di comunicare in italiano. Un ulteriore vincolo riguarda l’obbligo di un comportamento adeguato.