La riapertura del caso
La scomparsa di Jeanette Bishop, ex baronessa Rothschild, e della sua assistente italiana Gabriella Guerin, avvenuta nel 1980 sui Monti Sibillini, torna a far parlare di sé. Dopo oltre quattro decenni di silenzio, il procuratore di Macerata, Fabrizio Narbone, ha confermato la riapertura del fascicolo riguardante il misterioso caso. Sebbene non siano stati forniti dettagli specifici sulle indagini, l’ipotesi di reato è quella di duplice omicidio, suggerendo che le due donne potrebbero essere state uccise.
Le dichiarazioni del procuratore
In un’intervista rilasciata all’ANSA, Narbone ha sottolineato l’importanza di questo momento, affermando che “questo poteva essere l’ultimo momento per cercare di arrivare alla verità”. Nonostante non ci siano stati nuovi elementi a far riaprire il caso, il procuratore ha evidenziato la necessità di ricostruire i fatti rimasti irrisolti. “Il momento è delicato – ha aggiunto – stiamo lavorando sperando di avere poi un risultato”. Queste parole accendono la speranza di una possibile svolta nelle indagini, che potrebbero finalmente portare a chiarimenti su una vicenda che ha segnato profondamente la comunità locale.
Il contesto della scomparsa
Jeanette Bishop e Gabriella Guerin scomparvero nel nulla nel 1980 mentre si trovavano in un’escursione sui Monti Sibillini. La loro scomparsa ha suscitato un grande interesse mediatico e ha portato a numerose speculazioni nel corso degli anni. Nonostante le ricerche e le indagini iniziali, il caso è rimasto irrisolto, alimentando teorie e misteri. La riapertura del fascicolo potrebbe rappresentare un’opportunità per fare luce su una storia che ha lasciato molte domande senza risposta.
Gli investigatori stanno esaminando nuovamente le prove e le testimonianze raccolte nel corso degli anni, nella speranza di trovare indizi che possano condurre a una soluzione.