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Nuova rottamazione quinquies 2025: in che consiste e perché potrebbe non essere sufficiente

nuova rottamazione quinquies 2025

Rottamazione fiscale 2025: perché potrebbe non risolvere tutto

La rottamazione quinquies delle cartelle esattoriali potrebbe essere un’occasione per molti contribuenti l’opportunità di liberarsi dai loro debiti. Ma c’è la certezza che sia la soluzione definitiva al problema di chi è ancora alle prese con il fisco? Sebbene si tratti di un provvedimento molto atteso, i contribuenti dovranno necessariamente fare di più, sempre che vogliano chiudere definitivamente la loro partita aperta con l’Agenzia delle Entrate Riscossione, come riportato da investireoggi.it. Certamente, la nuova rottamazione delle cartelle esattoriali sarà migliore rispetto alla precedente.

Rottamazione quinquies: in che consiste

Ed ecco che dalla rottamazione quater si passa alla quinquies, con tutte le novità che lo rendono un provvedimento migliore di quello precedente, mirando anche a soddisfare gli obiettivi di cassa del governo. Inutile dire che, tuttavia, se questa sanatoria non ottenesse adesioni sufficienti o se i contribuenti non riuscissero a rispettare i pagamenti, lo Stato finirebbe per incassare meno di quanto previsto, rendendo la sanatoria inutile sia per i contribuenti in difficoltà, sia per l’erario. A detta di molti, la rottamazione quater presentava diversi aspetti da migliorare. Si trattava infatti di una sanatoria emessa nel 2023 che aveva come limite il 30 giugno 2022, per cui si potevano rottamare solo le cartelle affidate all’Agente della Riscossione entro quella data. Un altro problema era costituito due maxi rate iniziali, con scadenza il 31 ottobre 2023 e il 30 novembre 2023, a coprire il 20% del debito totale, con ogni rata pari al 10% del debito complessivo. Molti contribuenti non hanno pagato nemmeno la prima rata. Il piano inoltre prevedeva un limite massimo di 18 rate trimestrali, e dopo le prime due ne rimanevano 16, ognuna pari al 5% del debito, con scadenze a febbraio, maggio, luglio e novembre fino al 2027. Questo tempismo ristretto non ha aiutato chi già si trovava in difficoltà economiche, e si è arrivati a un numero elevatissimo di decaduti.

Le nuove caratteristiche

Proprio a causa di questi motivi, a seguito della nuova rottamazione quinquies delle cartelle si mira a un approccio differente. Innanzitutto, non ci saranno maxi rate iniziali e le domande di adesione dovranno essere presentate entro aprile, mentre la prima scadenza sarà il 31 luglio. Ci saranno 120 rate di importo uguale e senza anticipi forzati, con scadenze mensili, arrivando a spalmare così il debito su 10 anni. Inoltre, non vi sarà la decadenza automatica alla prima rata saltata. Verrà infatti introdotto un meccanismo simile a quello delle rateazioni ordinarie, che permetterà di saltare fino a 8 rate, anche non consecutive, senza rischiare di perdere i benefici della sanatoria. Inoltre, potranno rientrare nella nuova rottamazione anche le cartelle affidate fino al 31 dicembre 2023: tali correttivi servono a evitare continue riaperture dei termini, spesso rivelatesi inefficaci.

La rottamazione quinquies: perché potrebbe non bastare

La rottamazione quinquies con ogni probabilità sarà approvata, ma resta il fatto che non sarà sufficiente per chiudere definitivamente tutti i conti in sospeso. Infatti, rimangono scoperte le cartelle affidate dal 1° gennaio 2024 in poi. Per tali debiti, per chi vorrà azzerare completamente la propria posizione con l’Agenzia delle Entrate Riscossione, sarà necessario attivare un piano di rateazione ordinario: un piano che prevede al massimo 84 rate mensili, senza alcun sconto su sanzioni, interessi o aggio di riscossione, dove gli interessi continueranno a maturare per tutta la durata del piano.