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Nuova legge armi in Italia: sarà legale avere un Kalashnikov

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L'Italia recepisce ed amplia la direttiva europea sul possesso di armi. Dal 14 settembre sarà più facile possedere armi di provenienza militare.

Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto legislativo 104 del 10 agosto 2018 fortemente voluto dal ministro dell’Interno Matteo Salvini. Il decreto infatti recepisce e amplia in Italia la direttiva europea 853/2017 relativa al controllo dell’acquisizione e della detenzione di armi.

Legge sulle armi e direttiva UE

In realtà, quello del governo sembra più “un atto obbligato, perché il nostro Paese doveva recepire entro il 2018 una direttiva UE” come spiega a Tiscali.it Ruggero Pettinelli, esperto della materia in quanto giornalista di Armietiro.it. In base alle prime interpretazioni della legge, scritta in “burocratese stretto” e forse smussata in alcuni punti dal Movimento 5 Stelle, dal 14 settembre sarà quindi più facile avere un’arma in casa perché per documentarne il possesso basterà inviare una mail.

Inoltre, non sarà più obbligatorio informare i familiari ed i conviventi che si è in possesso di un’arma. Sembra inoltre che sarà più facile possedere armi di provenienza militare come il Kalashnikov Ak-47 e il fucile semiautomatico Ar15, quelli spesso usati per compiere delle stragi negli Stati Uniti. Nella direttiva UE infatti le armi elencate nella categoria B7 sono state spostate in quella B9, legalizzando di fatto il possesso di ciò che fino a qualche giorno fa era illegale.

Dubbi dalle lobby

Il decreto però non soddisfa pienamente nemmeno quelle associazioni nate per la tutela dei diritti dei detentori legali di armi, come il Comitato Direttiva 477. Sulla loro pagina Facebook denunciano infatti: “A fronte di molti netti miglioramenti per i detentori di armi rispetto alla situazione attuale, dobbiamo però constatare numerose e significative differenze tra il testo effettivamente approvato e la bozza circolata (e diremmo impropriamente troppo commentata) nelle scorse settimane”.

“Tali differenze – spiegano – sono ‘casualmente’ tutte sfavorevoli agli appassionati”. In particolare – viene sottolineato – sono stati tolti gli iscritti ai poligoni privati dalla definizione di ‘tiratore sportivo'”. Inoltre “si è creata una situazione pericolosa e potenzialmente retroattiva circa il possesso delle armi di categoria A6, A7, A8 e sopratutto i caricatori con capienza superiore a 10 o 20 colpi acquistati dopo il 13 giugno 2017″. Infine il Comitato D-477 evidenzia come apparentemente sembra essere stato “completamente annullato il valore della riabilitazione per chi richiede una licenza di porto d’armi“.