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Il leader israeliano si è sottoposto ad un intervento ad un’ernia presso l’Hadassah Hospital Ein Kerem di Gerusalemme.
Operazione lampo per Netanyahu
L’equipe medica ha reso noto che l’operazione si è “conclusa con successo” e che Netanyahu è “sveglio, sta parlando con la sua famiglia e la sua situazione è perfetta“. A chiarire le condizioni del primo ministro è stato il direttore del reparto di chirurgia generale, Alon Pikarsky, in una dichiarazione video. L’ernia era stata individuata durante un esame di routine, come spiegato dall’ufficio stampa in un comunicato.
Le parole del primo ministro
In una conferenza tenutasi domenica a Gerusalemme, Netanyahu aveva dichiarato di essere ottimista e che sarebbe tornato al lavoro “molto rapidamente“. Si tratta del secondo intervento chirurgico per il leader israeliano in meno in un anno. L’estate scorsa gli era stato impiantato un pacemaker per risolvere un blocco cardiaco. Temporaneamente le redini del Paese sono passate al vice primo ministro e ministro della Giustizia, Yariv Levin.
Continuano i negoziati al Cairo
Intanto una delegazione guidata dal Mossad e dal Shin Bet si è recata nella capitale egiziana per riprendere i negoziati su un possibile cessate il fuoco della Striscia di Gaza. Le premesse tuttavia non erano delle migliori. Hamas aveva fatto sapere se avrebbe aspettato di vedere come si sarebbero svolti i colloqui con Tel Aviv. “Dubito che ci saranno progressi in questi negoziati perché le posizioni sono troppo distanti.
Netanyahu non è serio e non è interessato, e l’amministrazione americana non esercita alcuna pressione reale” aveva affermato un responsabile del gruppo palestinese.