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Parlando della liberazione di due ostaggi da parte dell’esercito a Rafah, Benjamin Netanyahu ha spiegato, tramite alcune dichiarazioni riportate dall’Ansa: “Solo una costante pressione militare, fino alla vittoria totale, ci porterà al rilascio di tutti i nostri ostaggi”.
Ha poi concluso: “Non perderemo nessuna occasione per riportarli a casa”.
Netanyahu presente durante il rilascio degli ostaggi
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il ministro della Difesa Yoav Gallant sono stati presenti la notte tra l’11 e il 12 febbraio presso il Centro di Comando in Israele che ha coordinato la liberazione dei due ostaggi a Rafah. Questo è stato confermato dal portavoce militare Daniel Hagari.
Amirabdollahian: “Palude di Gaza cimitero per sionisti”
Nel corso della conferenza stampa congiunta con l’omologo siriano Faisal al-Mekdad a Damasco, domenica 11 febbraio, il ministro degli esteri iraniano Hossein Amirabdollahian ha dichiarato: “I gruppi della resistenza non hanno lasciato senza risposta alcuna azione israeliana durante la guerra a Gaza e oggi il premier israeliano Benjamin Netanyahu è rimasto intrappolato nella palude di Gaza che è diventata un cimitero per i sionisti”.
Come risolvere la crisi a Gaza
Il capo della diplomazia di Teheran ha proseguito: “La crisi a Gaza può essere risolta soltanto attraverso soluzioni politiche e la fine degli attacchi di Israele e il suo genocidio, i suoi crimini di guerra, commessi assieme agli Stati Uniti”.