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Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu è a Washington e oggi, mercoledì 24 luglio, terrà il suo discorso in una sessione congiunta del Congresso.
La protesta dei manifestanti contro la sua presenza ha portato a 200 arresti.
Gli arresti dei manifestanti
I manifestanti erano entrati legalmente nella Cannon House, che ospita uffici e fa parte del complesso del Campidoglio. Tuttavia, la polizia ha dichiarato che i manifestanti sono stati arrestati perché “manifestare all’interno degli edifici del Congresso è contro la legge”.
I partecipanti al sit-in indossavano magliette rosse con la scritta ‘Not In Our Name’ e, secondo i media, la protesta sarebbe stata organizzata dal gruppo di attivisti Jewish Voice for Peace.
Proteste contro Netanyahu anche davanti al suo hotel, al Watergate, dove c’è un imponente dispiegamento di polizia, con strade sbarrate, droni e motovedette sul Potomac.
La decisione dei deputati e senatori democratici
I manifestanti filo palestinesi protestavano contro il discorso di Netanyahu previsto per il pomeriggio di oggi.
Nel frattempo, decine di deputati e senatori democratici hanno dichiarato che boicotteranno il discorso, probabilmente in numero maggiore rispetto ai 58 che lo evitarono nove anni fa durante l’amministrazione Obama.
Il discorso di Netanyahu al Congresso
Il suo discorso al Congresso si concentrerà sul conflitto e Netanyahu sarà accompagnato nella sua visita dai parenti degli ostaggi catturati negli attacchi del 7 ottobre guidati dal gruppo militante palestinese Hamas.
Inoltre, Netanyahu, parlando in un incontro proprio a Washington, ha dichiarato che un accordo per il cessate il fuoco potrebbe prendere forma.