I legali della famiglia di Sofia Cavoto, la neonata rapita il 21 gennaio dalla cinquantunenne Rosa Vespa, attualmente in custodia cautelare con l’accusa di sequestro di persona, e ritrovata dopo poche ore grazie all’intervento della Polizia di Stato, hanno notificato alla Procura della Repubblica di Cosenza una diffida nei confronti della società “IGreco”, proprietaria della clinica “Sacro Cuore”.
Neonata rapita in ospedale a Cosenza: la famiglia presenta diffida contro la clinica
La diffida è stata presentata in relazione al sequestro di persona subito dalla neonata e al danno causato alla madre Valeria Chiappetta, nonché al padre e all’intera famiglia Cavoto.
Gli avvocati hanno anche precisato che non si escludono ulteriori integrazioni di querela da sottoporre all’attenzione del sostituto procuratore dottor Tridico, che sta seguendo il caso, in merito a possibili condotte penalmente rilevanti riconducibili alla Clinica, a seguito delle indagini difensive in corso, sulle quali viene mantenuto un stretto riserbo.
Esami tecnici sugli smartphone di Rosa Vespa e Omogo Moses
Esami tecnici irripetibili saranno effettuati sugli smartphone di Rosa Vespa e Omogo Chiediebere Moses, indagati per il tentato rapimento della piccola Sofia Cavoto, portata via dalla clinica Sacro Cuore di Cosenza e poi ritrovata nel loro appartamento di Castrolibero ore dopo.
I nuovi accertamenti sono stati disposti dal sostituto procuratore Antonio Bruno Tridico. Il 6 febbraio, i tecnici estrarranno i dati dai dispositivi sequestrati durante le indagini.