In un’intervista anticipata su La Stampa, l’imprenditrice Maria Rosaria Boccia snocciola la sua versione dei fatti. Commentando l’affaire Sangiuliano, la Boccia afferma che il ministro è vittima di un ricatto da parte di individui che hanno beneficiato di favoritismi. Boccia critica inoltre il ministro per aver diffuso informazioni fuorvianti.
Quando si parla dell’auto di servizio, l’imprenditrice precisa che lei stava sempre con il ministro, non per brevi spostamenti, ma per viaggi di lungo raggio. “Facevo da consigliera durante gli eventi significativi”, aggiunge, sottolineando che era consapevole che le spese di viaggio erano di competenza del Ministero, come dimostrato dalle email ricevute dal suo capo di segreteria.
In Parlamento, l’opposizione chiede alla premier Meloni di rendere conto del caso Sangiuliano-Boccia. Pd, M5s e Italia Viva sono concordi nel affermare che l’affare rappresenta un attacco grave alle istituzioni. Nel frattempo, Bonelli, il capo dei Verdi, presenterà una denuncia alla Procura di Roma riguardante la condotta del ministro della Cultura.
All’interno del centrodestra, il caso viene vista come una questione già risolta, come suggerisce Gasparri, capogruppo di Forza Italia al Senato, citando l’intervista al Tg1 durante la quale il ministro, visibilmente emotivo, ha espresso il suo pentimento alla moglie, alla premier e ai suoi collaboratori per aver tradito la loro fiducia iniziando una relazione con Maria Rosaria Boccia. Boccia, definita come la “consulente fantasma” del ministro, ha risposto alle dichiarazioni di Sangiuliano esortandolo a “non dire menzogne”, soprattutto riguardo all’affermazione di non essere passibile di ricatti.
Il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, ha sottoscritto il decreto ministeriale per la strutturazione degli uffici direzionali e dei vari Istituti dotati di autonomia speciale, non di livello generale, del MiC. Questo in ottemperanza al nuovo Regolamento di Organizzazione del dicastero. Una volta registrato dai rispettivi organi di controllo, tale provvedimento sarà pubblicato – come dichiarato in un comunicato.
Per quanto riguarda l’intervista di Gennaro Sangiuliano, emessa ieri dal Tg1, vi sono numerose richieste dai diversi gruppi affinché la questione venga discussa da la Commissione di Vigilanza. La presidente di quest’ultima, Barbara Floridia, già ha annunciato che si concorderà una riunione di presidenza d’urgenza per esaminare la situazione e permettere ai vari gruppi di intervenire e di fare le proposte che riterranno adeguate.
Maria Rosaria Boccia ha dichiarato in un post su Instagram: ‘Oggi mi attribuiscono il ruolo di ricattatrice, ma in realtà non sono io la causa del ricatto. Quest’ultimo proviene da coloro che detengono il potere nei palazzi. Non sono io a creare minacce o pressioni; altri hanno approfittato di un episodio umano per conseguire vantaggi, causandomi un grande dolore. Sto proteggendo la mia dignità e la mia identità femminile. Sono stata truffata, ma non consentirò che la mia storia venga usata per il cinismo, l’arroganza e la capricciosità di un potere dispotico’. Dice Boccia. Il mondo della stampa l’ha definita in un’infinita di modi: influencer, accompagnatrice, sartina, una che aspira a riconoscimenti, millantatrice, la ‘Anna Delvey’ della politica italiana, aspirante collaboratrice, confortatrice, assistente alla persona, e un’amante della cultura.
“Nel suo recente messaggio, Boccia sottolinea la difficoltà di stabilire chi fosse veramente il vero artefice del gossip: se fosse lei, lui o un altro individuo, che ha approfittato di un periodo cruciale per il Paese. Il portavoce di Europa Verde, così come il deputato dell’Alleanza Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli, ha presentato una segnalazione all’ufficio della Procura della Repubblica di Roma riguardo la questione del ministro Sangiuliano dopo essersi rivolto alla polizia parlamentare. Il contenuto della segnalazione comprende articoli di giornale, e-mail e social di Maria Rosaria Boccia. Bonelli spiega che quello che accusa è ‘distrazione per peculato e rivelazione di segreto d’ufficio’. Disse che c’era qualcosa di inspiegabile nella ricostruzione fatta dal ministro. Bonelli, dopo aver ascoltato un’intervista con il ministro, criticò il fatto che si fosse sentito in dovere di chiedere scusa alla moglie e a Meloni invece che agli italiani stessi. Le accuse riguardano l’uso improprio dei servizi governativi, la partecipazione a enti locali, il coinvolgimento con organizzazioni non ufficiali e la diffusione di informazioni riservate all’interno dell’amministrazione pubblica, tutto ciò che ha permesso a Boccia di scoprire fatti di grave riservatezza”.