L’associazione nazionale magistrati di Palermo esprime il suo appoggio ai colleghi coinvolti nel processo legale contro Matteo Salvini, in particolare per quanto riguarda la Procura della Repubblica di Palermo, dopo la richiesta di una condanna di sei anni, proposta nel corso dell’udienza, per l’ex Ministro dell’Interno, che non permise l’approdo dei migranti a bordo della nave Open Arms. L’associazione di magistrati lamenta affermazioni severe mosse da rappresentanti dello Stato, accusa di sfruttamento politico della giustizia e reazioni sfocate, anche da parte di esponenti politici e governativi. Questi commenti, ritenuti inappropriati per le funzioni svolte e in netta violazione del principio di separazione dei poteri, ignorano le norme che regolano il processo, compromettono la fiducia nelle istituzioni democratiche e rappresentano forme inappropriata di pressione sui giudici, afferma l’associazione magistrati.
Il giudizio sulla validità di un’accusa è competenza del tribunale che, mantenendo imparzialità e obiettività, si orienterà secondo le norme in vigore. L’equità di tutti per quanto riguarda la legge rappresenta il vero spirito della democrazia, indipendentemente dal ruolo o dall’importanza politica. In questo senso, il procedimento attualmente in corso a Palermo è un esempio significativo di democrazia – continua l’Anm -. Noi esprimiamo la nostra completa solidarietà verso i colleghi della Procura della Repubblica e del Tribunale di Palermo, consapevoli che continueranno a esercitare i loro sensibili compiti in totale autonomia e indipendenza, per l’interesse esclusivo della Repubblica.
Matteo Salvini, vice-premier e capo della Lega, è convinto che a Palermo i giudici saranno molto più oggettivi della collega Apostolico. In un caso simile a quello di Open Arms, egli ricorda di essere stato precedentemente assolto a Catania per aver ritardato lo sbarco di alcuni immigrati dalla nave Gregoretti. Rolla la frase ‘il fatto non sussiste’. Perfino i procuratori avevano chiesto l’archiviazione del caso. Fatto avvenuto nel maggio 2021. Salvini ama riflettere sull’articolo 52 della Costituzione, che dichiara ‘La difesa della Patria è sacro dovere del cittadino’. Egli afferma: ‘L’ho fatto e lo farei ancora’. Il leader della Lega conclude così i capitoli denominati “Processo a un italiano” con cui ha aggiornato il suo libro “Controvento”.
Nel 2018, il 25 agosto, ricorda Salvini, Apostolico Iolanda, una giudice, si trovava in prima linea insieme ai centri sociali per contestare la polizia nel porto di Catania. La nave Diciotti, che trasportava migranti, era in mare al largo della Sicilia. Apostolico, nota per aver respinto il decreto Cutro nel 2023, facendo così rilasciare alcuni migranti clandestini che il governo Meloni voleva trattenere nei centri d’espulsione, “chiedo a voi,” dice il Vice Premier, “può una giudice che si oppone alla politica sull’immigrazione del centrodestra, valutare imparzialmente una misura del centrodestra sull’immigrazione?”
Matteo Salvini, leader della Lega e Vice Premier, utilizza i social media per ringraziare Elon Musk per il suo appoggio, dopo aver ripubblicato il messaggio del proprietario di X, Tesla e SpaceX. Musk aveva risposto alla richiesta di condanna fatta dal procuratore di Palermo nel corso del processo Open Arms. “Bene, Matteo Salvini! Dovrebbe essere il folle procuratore a finire in prigione per 6 anni”, ha scritto Musk, le cui parole sono state incluse in un post di Salvini con l’hashtag #iostoconsalvini.
“Il mio pieno sostegno è con Salvini. Sono sicuro che alla fine vedremo trionfare la giustizia,” ha esordito Ignazio La Russa, presidente del Senato, durante la sua apparizione alla celebrazione di Fdi Ferrara a Lido degli Estensi stamattina. “Ieri, una cosa è accaduta che necessita di essere analizzata correttamente. La procura ha fatto una richiesta con la quale non concordo, e non penso sia inappropriato esprimerlo in quanto i rappresentanti politici hanno sempre commentato le mosse dei procuratori. Questa richiesta è parziale perché non proviene dai giudici stessi. Meloni, primo ministro, critica la procura e i magistrati non i giudici. Non è una questione di piccolezze, ma piuttosto un indizio del dibattito in corso sulla separazione delle carriere. Definire i publici accusatori come ‘giudici’ mi pare un po’ errato,” ha detto. “Ho fiducia nel sistema giudiziario, ho sempre avuto piena fiducia. Invece, ritengo che la procura, in casi come questo, tenda a favorire una certa linea di pensiero che noi avvocati sappiamo bene. Non spetta a loro modificare le regole, se sono errate devono comunque applicarle,” ha concluso.