Nel caso di Cesare Pozzo, i former dirigenti stanno cercando un accordo per ridurre le pene in fase di appello.

Richieste di concordato in appello per ex dirigenti Cesare Pozzo: accuse di frode milionaria e appropriazione indebita. Verdetto atteso il 14 novembre

Ferdinando Matera e Armando Messineo, rispettivamente ex direttore generale e ex presidente della storica Cesare Pozzo, hanno inoltrato richieste di concordato in appello, equivalenti a un accordo di patteggiamento di secondo grado, per pene di 3 anni e 8 mesi e 2 anni, con sospensione della pena.

Indagini sulla sottrazione di fondi

Le indagini condotte dai pubblici ministeri milanesi hanno rivelato che dalla controllata Fondo Salute Sce sarebbero stati sottratti circa 5 milioni di euro attraverso il pagamento di fatture per attività inesistenti. Nella fase iniziale, nel maggio 2023, Matera era stato condannato a 10 anni e 6 mesi, mentre Messineo a 6 anni e 9 mesi. Le pene proposte con il concordato sono decisamente inferiori. I giudici della quarta sezione penale esprimeranno il loro verdetto il 14 novembre.

Il filone d’inchiesta

Il filone d’inchiesta, diretto dal pm Carlo Scalas e svolto dal Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza, ha esaminato pagamenti di fatture false per lavori di ristrutturazione, così come il prelevamento di fondi tramite assunzioni fittizie di personale collegato agli imputati, che ricevevano un doppio stipendio. Inoltre, è emerso un uso improprio di carte di credito aziendali per acquisti di lusso e spese per svaghi, come serate nei night club.

In questa vicenda, Emanuele Attivissimo, ex procuratore speciale e direttore tecnico di Fondo Salute, è stato condannato a un anno di detenzione. I reati contestati, che si estendono dal 2017 al 2021, includono associazione per delinquere, appropriazione indebita e infedeltà patrimoniale.

Altri soggetti coinvolti nella stessa inchiesta sono già stati giudicati con un rito abbreviato o hanno concordato delle pene. Il tribunale ha inoltre stabilito un risarcimento provvisorio per le parti civili, Cesare Pozzo e Fondo Salute, che ammonta a 3 milioni di euro da corrispondere da parte di Messineo e Matera.

Inoltre, sono stati disposti risarcimenti provvisionali superiori a 200mila euro per ulteriori parti civili. Gli avvocati delle parti civili includono Lodovico Mangiarotti, Michele Bencini e Alessandro Pistochini.