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Nel backstage del nuovo video di MYSS KETA "Vogliono essere me"

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Milano, 25 ott. (askanews) - Dietro le quinte del nuovo video di MYSS KETA che torna sulla scena con il nuovo singolo "Vogliono essere me" (Universal Music/Island Records) - prodotto da RIVA. Il brano dell'angelo dall'occhiale da sera e dal volto velato esprime lo stile che la contraddistingue dagli...

Milano, 25 ott. (askanews) – Dietro le quinte del nuovo video di MYSS KETA che torna sulla scena con il nuovo singolo “Vogliono essere me” (Universal Music/Island Records) – prodotto da RIVA. Il brano dell’angelo dall’occhiale da sera e dal volto velato esprime lo stile che la contraddistingue dagli esordi: senza filtri, sospeso fra reale e fittizio. Si misura qui con un croccante beat baile funk, con colpo di scena finale fidget house, senza tacere nulla. Una canzone-manifesto che svela il punto di vista di MYSS su un certo tipo di ambiente musicale che trasforma la spinta artistica in un mero prodotto commerciale. Il tutto come sempre masticato dalla lingua tagliente di MYSS e restituito con colori saturi e ironia quanto basta. Nella performance proposta dal videoclip, diretto da Giorgio Cassano e prodotto da Circus, MYSS KETA diventa essa stessa un piatto da portata, di cui tutti gli invitati al banchetto sono chiamati a nutrirsi. Una chiara allegoria di quello che il testo del singolo esprime: il corpo di MYSS, che ne rappresenta il prodotto artistico, viene mangiato dai presenti, che se ne impossessano al punto tale da renderlo letteralmente parte di loro. Il tutto avviene in uno spazio performativo, una galleria d’arte, dove ogni cosa è concessa, anche ironizzare su queste stesse scene, e sul concetto di celebrità. Amante da sempre delle provocazioni, MYSS gioca con l’immaginario pop e con il legame con il cibo, visto come espressione culturale e sociale: inevitabile quindi che la parte visiva del nuovo singolo abbia preso la forma di questa performance. Nell’idearla e realizzarla, le ispirazioni e i riferimenti sono stati vari: le performance ‘Marabunta’ di Narcisa Hirsch (1967) e ‘Rhythm 0’ di Marina Abramovic, la surrealtà distorta di Ivana Vadislava e il pop grottesco del film ‘Il cuoco, il ladro, sua moglie e l’amante’ del maestro Peter Greenaway. Il cibo non consumato durante la performance sarà riutilizzato da Forniture Pallotta per la realizzazione di opere d’arte edibili.