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La notizia della morte di Alexey Navalny in carcere ha lasciato molti interrogativi in tutto il mondo, secondo il giornalista Christo Grozev si tratterebbe di avvelenamento.
Il reporter bulgaro Christo Grozev, capo giornalista investigativo di Bellingcat e amico del dissidente russo morto ieri, dichiara che le motivazioni della morte sarebbero riconducibili ad avvelenamento.
«Sfortunatamente, l’ipotesi più probabile è che sia stato avvelenato una seconda volta. Non abbiamo ancora le prove, ma abbiamo prove circostanziali in quella direzione, una delle quali è: se fosse vero che, come ha dichiarato il governo (russo), è collassato a terra a causa di un coagulo (sanguigno) durante la sua passeggiata nel cortile del carcere, dov’è la prova? Dov’è la prova visiva? Tutte le carceri in Russia sono munite di telecamere di sorveglianza e finora non abbiamo visto niente».
«Ripeto, questo è solo circostanziale ma a questo punto tutto fa pensare che sia stato ucciso di proposito. Sono sicuro che scopriremo cosa gli è successo. L’onere della prova che è morto da solo è ora nelle mani del Cremlino perché quattro anni fa abbiamo dimostrato che hanno cercato di ucciderlo con armi chimiche».