Nautica, Bper sostiene la filiera per un settore sempre più green

Genova, 24 set. (askanews) - La nautica, uno dei comparti economici più in crescita in Italia, punta sempre di più sulla sostenibilità ambientale e la cultura d'impresa. Un impegno condiviso ed espresso dall'intero settore riunito in filiera, come sottolineato durante il convegno "La filiera dell...

Genova, 24 set.

(askanews) – La nautica, uno dei comparti economici più in crescita in Italia, punta sempre di più sulla sostenibilità ambientale e la cultura d’impresa. Un impegno condiviso ed espresso dall’intero settore riunito in filiera, come sottolineato durante il convegno “La filiera della nautica espressione di cultura e sostenibilità”, organizzato da Bper Banca, Confindustria Nautica e Confindustria Genova, in collaborazione con Unione Industriali Torino, nell’ambito del 64esimo Salone Nautico Internazionale di Genova.

“Bper da un paio di anni – ha spiegato Nicola Porcari, Responsabile Servizio Structured Finance Bper Banca – ha costituito all’interno del Corporate Investment Banking un desk dedicato all’economia del mare, un desk che è basato sia a Milano che a Genova e che guarda a tutto tondo le aziende che lavorano col mare. Offriamo come banca servizi integrati che sono di Corporate Investment Banking e quindi anche di supporto sul mercato dei capitali, servizi di M&A Advisory e finanza strutturata di cui sono responsabile direttamente.

A livello di banca, con una forte presenza territoriale grazie alla direzione regionale Liguria e con prodotti dedicati al settore della nautica che possono accedere anche a garanzie Sace piuttosto che Fei”.

L’evento, che rientra nel programma di Torino Capitale della Cultura d’Impresa 2024, è stato promosso anche dall’Unione Industriali di Torino. “Il Salone Nautico di Genova – ha spiegato Antonio Casu, vice presidente dell’Unione Industriali Torino – è un appuntamento internazionale importantissimo da anni ormai e rappresenta nel mondo della nautica l’insieme delle eccellenze che il territorio sa esprimere, dal design alla componentistica meccanica, all’attenzione alla qualità e ai materiali, e queste sono cose che fanno del Made in Italy la cifra per cui siamo conosciuti in tutto il mondo.

Le filiere devono essere sostenibili economicamente e guardare alla sostenibilità anche ecologica e ambientale in futuro, cercando soluzioni che siano a minor impatto ambientale. Ma allo stesso tempo far forza l’una con l’altra in maniera tale che facciamo della prossimità di questo angolo fantastico d’Italia che è il Nord Ovest un centro dove si possano mettere a frutto e a fatto comune tutte quelle esperienze e competenze che da sempre ne hanno fatto il motore economico dell’Italia”.