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Naufragio nel Canale di Sicilia: ricerche in corso per i dispersi

Immagine delle ricerche nel Canale di Sicilia per dispersi

Continuano le operazioni di ricerca per i dispersi del naufragio nel Canale di Sicilia.

Il naufragio e i superstiti

Le operazioni di ricerca per i dispersi del recente naufragio nel Canale di Sicilia sono riprese con urgenza. Martedì pomeriggio, le motovedette della guardia costiera e della Guardia di Finanza hanno sbarcato a Lampedusa dieci superstiti e sei cadaveri recuperati al largo dell’isolotto di Lampione. I naufraghi, partiti da Sfax, in Tunisia, erano su un gommone semi affondato e hanno vissuto un’esperienza drammatica durante la traversata.

Le testimonianze dei sopravvissuti

I dieci sopravvissuti, sei uomini e quattro donne, hanno raccontato di essere partiti domenica notte in 56. Dopo meno di 24 ore in mare, molti migranti sarebbero caduti in acqua a causa delle condizioni avverse. Il gommone, ormai in condizioni critiche, ha continuato a navigare fino a essere intercettato nelle acque antistanti Lampione. Le autorità stanno ora cercando di ricostruire la dinamica degli eventi attraverso le testimonianze dei naufraghi, che verranno ascoltati dalla polizia.

Le operazioni di recupero e le indagini

Le sei salme recuperate, tutte di uomini, sono state trasferite nella camera mortuaria del cimitero di Cala Pisana, dove verranno sottoposte a ispezione cadaverica. Le ricerche continuano per trovare i dispersi, con l’ausilio di mezzi navali e aerei. Questo tragico evento mette in luce non solo i rischi della traversata, ma anche la necessità di un intervento internazionale per affrontare la crisi migratoria nel Mediterraneo. Le autorità italiane e tunisine stanno collaborando per cercare di comprendere meglio le circostanze di questo naufragio e prevenire futuri incidenti simili.