A bordo della USS Harry S.
Truman (Mare del Nord), 28 ott. (askanews) – Un velivolo militare bimotore turboelica, il C-2 Greyhound, dell’aviazione statunitense, trasporta un gruppo di giornalisti dall’aeroporto militare di Prestwick, nella parte occidentale della Scozia, nelle acque del Mare del Nord sulla nave americana USS Harry S. Truman. Parte da qui la maxi-attività aereo e marittima della Nato denominata “Neptune Strike 2024” (NEST 24-2), una delle principali attività di vigilanza rafforzata dell’Alleanza, che che vede impegnate diverse aree, dal Mediterraneo centrale e dall’Adriatico fino al Mare del Nord e al Mar Baltico.
In tutta Europa partecipano circa 20 navi di superficie e sottomarini, insieme a forze per operazioni speciali e numerosi aerei, con oltre 15.000 militare impegnati.
Il comandante dello Squadrone 136 Bernie Lutz, pilota di caccia, nome da combattimento “Virus”, racconta che per loro, nonostante i nuovi scenari di guerra con l’invio di truppe nordcoreane in Russia, non è cambiato nulla. “Direi di no. Almeno, non al mio livello. Sono molto concentrato sull’addestramento dei piloti e sul miglioramento delle nostre capacità.
Per me è tutto come sempre”. “Rimaniamo vigili e pronti, qualunque cosa accada – ripete -. I nostri obiettivi rimangono la sicurezza del teatro, garantire la difesa comune. Io continuo a volare, ogni giorno, per difendere i cieli della Nato”.
Neptune Strike permette all’Alleanza di assumere il controllo operativo di capacità di guerra marittima all’avanguardia di numerosi alleati, tra cui diverse portaerei e gruppi d’assalto di spedizione. Come spiega il Contrammiraglio Sean R.Bailey, Comandante dell’Ottavo Gruppo Portaerei d’Attacco: “Neptune strike è un’attività di vigilanza rafforzata, una serie di attività nell’intero teatro della Nato di quelle che direi sono normali operazioni militari di routine.
La grande differenza è che stiamo riunendo tutte le nostre capacità nell’attacco di Neptune. Parliamo quindi di una difesa dell’Europa intera”.
Cambierà qualcosa con le elezioni americane per il futuro della Nato? “Penso che sia meglio chiedere ai responsabili politici. Quello che posso dirvi è che siamo fermamente impegnati nella nostra alleanza, fermamente impegnati a mantenere la forza della Nato e non credo che ci siano dubbi sull’importanza dell’alleanza, soprattutto nel mondo moderno di oggi”.
Siete preoccupati per il futuro? “Assolutamente no”, conclude il Contrammiraglio.
Servizio di Serena Sartini
Montaggio di Carlo Molinari
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