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Il carabiniere napoletano, nel 2017, era entrato in piena notte nella caserma provinciale dei carabinieri di Ravenna assieme a due donne: mentre assicurava al piantone che lo faceva per motivi di servizio, il reale motivo era consumare un rapporto sessuale.
Carabiniere e due donne in caserma
Il carabiniere, 54enne, era entrato in piena notte, tra il 10 e 11 gennaio 2017, al comando provinciale dei carabinieri di Ravenna in compagnia di due donne, assicurando al piantone che lo faceva per motivi di servizio, tanto che il suo ingresso era stato registrato con la parola “info” accostata al suo cognome. In realtà, però, si scopre che il carabiniere aveva avuto un rapporto sessuale con una delle due donne, sotto gli occhi dell’altra che riprendeva la scena.
Per questo motivo l’uomo era stato condannato in primo grado a 11 mesi per truffa per uno straordinario di un’ora non dovuto (15,85 euro) e per falso (per quanto detto al collega).
L’assoluzione per il carabiniere
La donna, una 40enne di origine straniera, era tornata in caserma per denunciare il militare per violenza sessuale: versione smentita dall’amica che aveva assisto al rapporto e che aveva riferito che era stata la 40enne a prendere l’iniziativa.
A tal proposito, il Gup Andrea Galanti, sull’imputata affermava:
“Con indubbia ma zoppicante maestria, orchestrato uno scenario che a tutta prima appariva credibile e affidabile”.
Ora il carabiniere è stato ora assolto dalla Corte d’Appello di Bologna con varie formule: per particolare tenuità del fatto e perché il fatto non sussiste, così come chiedeva il suo avvocato Enrico Ferri.
Condanna per la donna in caserma
Chiuso il fascicolo per violenza sessuale, ne era stato aperto uno per calunnia, con la condanna per un anno e quattro mesi di reclusione e a pagare al militare 5.000 euro di provvisionale. Su questo fronte si è in attesa dell’appello.