Nancy Brilli non ha mai avuto una carriera da oscar di cui vantarsi.
Eppure, per anni ha recitato – onestamente – la parte della brava attrice di fiction, lavorando con i più grandi (sia alla regia che sul set) e in titoli di punta delle grandi reti ammiraglie. Come dimenticarla in Papà prende moglie, una delle prime famiglie seriali della tv (per di più allargate) che la vedeva al fianco dell’amato Marco Columbro?
E perché non ricordare i fasti di Italian Restaurant con Gigi Proietti o la militanza nel signor cast, presenziato da Veronica Pivetti, Sabrina Ferilli e Caterina Vertova e con l’illustre firma di Giorgio Capitani, della magistrale e indimenticata Commesse?
Una come lei, brillante e spiritosa, avrebbe potuto approdare a grandi palcoscenici e misurarsi con la tv in qualità di diva d’eccezione.
Peccato che, dopo averla vista naufragare nella Crociera di Gianni Boncompagni, decisamente azzardata persino per una fuoriclasse, nessuno ha più osato proporle altri programmi.
Anche dal punto di vista recitativo, da qualche anno a questa parte, sembra che l’incantesimo si sia spezzato. E la Dea Bendata, che pure avrebbe dovuto portarle fortuna visto l’exploit degli spot Sisal, le ha proprio voltato le spalle. Perché, per sua stessa ammissione, è stata ingaggiata in produzioni dalla dubbia qualità:
“Solo adesso ho iniziato a chiedermi se mi piace quello che faccio. In parte, no. Molte fiction si fanno per routine, ti vien chiesto di imparare la parte e basta. Mi sono trovata a recitare dialoghi assurdi con colleghi incapaci e imbarazzanti. Dico sul serio: il livello è sceso così in basso che dovrà esserci per forza un’inversione di tendenza, una rivalutazione della professionalità”.
Di certo un flop meritato come Madame, che probabilmente sarà stata costretta ad accettare per pura amicizia con Maurizio Costanzo, la stucchevole I colori della vita con Gabriel Garko e Alessandra Martinez, l’inutile Donne Sbagliate con Manuela Arcuri hanno impresso un marchio indelebile sulla sua attuale identità professionale.
E la prossima stagione televisiva non sembra riservarle sorti migliori, visto che la vedremo ancora una volta al fianco di Manuela Arcuri, Eva Grimaldi e Giuliana De Sio in Mogli a Pezzi.
Titoli che si equivalgono, cast riciclati e un unico grande (mal) comune denominatore: la Janus. Ovvero la principale casa di produzione che dispensa gran parte delle improbabili fiction di Canale5.
Da quando il destino della Brilli si è intrecciato a Il Bello delle Donne, il suo curriculum non è più potuto andare oltre gli stessi ruoli manieristici, allontanandola inspiegabilmente dagli ambiziosi lidi Rai. Privata del prestigio di cui solo le grandi protagoniste godono, Nancy è diventata una primadonna tra tante, costretta a dividere la scena con ben più arriviste e sopravvalutate colleghe.
In autunno prenderà parte, ancora una volta, al gineceo seriale composto da Virna Lisi, Manuela Arcuri, Giuliana De Sio e Eva Grimaldi, nella seconda serie di Caterina e le sue figlie, in cui tutte le ex-eroine del parrucchiere più audace della tv si ritrovano in una fiction che non le appartiene (la Brilli, in particolare, ha avuto la malsana idea di ricoprirsi di plastiche facciali per interpretare una cicciona in gommapiuma).
E pensare che la sua elegante ironia, che la rendeva degna di una Julia Roberts de’noantri, l’ha fatta amare dal grande pubblico degli anni ’90 e plurielogiare dalla critica:
“All’inizio i critici mi trattavano benissimo, sembrava che li avessi pagati. Poi la considerazione è calata. Ma il mio mestiere lo so fare”.
Però, se le chiedono di smettere non ci pensa minimamente, visto che, basso livello o meno, quelle fiction le danno ancora il pane.
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