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Musk, Starlink e l’Ucraina, quanto incide Mister Tesla sulla guerra

elon musk zelensky

Mr. SpaceX minaccia di spegnere i satelliti a Kiev, chiede l'uscita degli USA dalla Nato e si scontra con Sikorski. Ma quali sono i pro e i contro di Starlink?

Il ciclone Elon Musk irrompe sulla già di per sé difficilissima negoziazione per la pace tra Russia e Ucraina, con uno dei suoi soliti interventi a piedi uniti. L’imprenditore ha minacciato di spegnere Starlink– il progetto di SpaceX che fornisce connessione internet globale tramite satelliti in orbita bassa – in Ucraina, affermando che senza il suo sistema satellitare l’esercito di Kiev “crollerebbe”.

Starlink, in effetti, ha rivoluzionato le telecomunicazioni militari ucraine, con oltre 42.000 terminali attivi che garantiscono la continuità operativa di forze armate, ospedali e infrastrutture strategiche. Un’affermazione dalla quale il segretario di Stato americano Marco Rubio ha preso le distanze, ma che lascia aperti pesanti interrogativi su quanto potere possa detenere un privato in un conflitto internazionale.

Musk, Starlink e Ucraina, tensioni e minacce 

La sortita di Mr. Tesla ha suscitato un acceso dibattito internazionale. In Italia, la segretaria del Pd, Elly Schlein, ha chiesto provocatoriamente alla premier Giorgia Meloni se “vuole ancora consegnare a Musk la sicurezza nazionale”, mentre il leader della Lega, Matteo Salvini, continua a insistere sulla necessità di firmare subito un accordo con l’azienda del tycoon.

Ma le uscite di Musk rischiano di provocare spaccature molto più pericolose. Il patron di SpaceX ha condiviso sulla sua piattaforma social X, l’ex Twitter acquistato per 44 miliardi di dollari nel 2022, un post in cui si proponeva l’uscita degli Stati Uniti dalla Nato. Le sue parole hanno provocato la reazione del ministro degli Esteri polacco, Radoslaw Sikorski, che ha ricordato come Varsavia paghi per il servizio satellitare. Musk ha risposto in modo diretto: «Stai zitto, ometto. Paghi una piccola parte del costo. E non c’è niente che possa sostituire Starlink».

Bannon contro Elon, frattura nel mondo Maga?

Successivamente, di fronte alle polemiche, Musk ha precisato che non avrebbe mai disattivato il servizio per l’Ucraina. Rubio – volato nel frattempo in Arabia Saudita per discutere un possibile percorso diplomatico per porre fine al conflitto – ha cercato di ridimensionare la questione, difendendo il supporto di Starlink all’Ucraina, ma le tensioni restano alte.

L’influenza di Musk nella politica americana è sempre più evidente e anche tra i conservatori comincia a serpeggiare l’insofferenza. L’ex stratega della Casa Bianca, Steve Bannon, ha definito l’imprenditore di origine sudafricana un “immigrato illegale parassita”, mentre Donald Trump (per ora) cerca di tenerlo dalla sua parte, spostando l’attenzione sugli attacchi al presidente ucraino Zelensky, accusato di aver “preso soldi dagli USA come caramelle da un bambino durante l’amministrazione Biden. Gli abbiamo dato 350 miliardi di dollari”.

Secondo alcune fonti, Trump avrebbe imposto nuove condizioni per il sostegno all’Ucraina, tra cui l’avvio di colloqui di pace con Mosca, la disponibilità a cedere territori e la convocazione di nuove elezioni. Sullo sfondo della trattativa per la pace a Kiev, molti analisti continuano a interrogarsi sull’impatto di Starlink nel contesto internazionale.

 Starlink: pro e contro dei satelliti di SpaceX

Ma qual è il vero progetto di Musk su Starlink? Il sistema targato SpaceX punta a portare Internet ad alta velocità in tutto il mondo attraverso una costellazione di satelliti in orbita bassa (LEO – Low Earth Orbit). L’idea di base è semplice: offrire connessione stabile e veloce anche nelle zone più remote, dove le infrastrutture terrestri sono carenti o inesistenti. Per farlo, SpaceX ha già lanciato migliaia di satelliti a circa 550 km dalla Terra, riducendo la latenza rispetto ai tradizionali satelliti geostazionari. Il servizio offre velocità che variano tra 50 e 250 Mbps, con latenze tra 20 e 40 millisecondi. L’accesso avviene attraverso un kit Starlink, composto da un’antenna parabolica e un router Wi-Fi, e prevede un abbonamento mensile senza bisogno di cavi o infrastrutture fisse.

I vantaggi di questa tecnologia sono evidenti: Starlink rappresenta una soluzione innovativa per chi vive in zone isolate o scarsamente coperte dalla rete. Inoltre, rispetto ai satelliti tradizionali, garantisce tempi di risposta più rapidi, migliorando la qualità della connessione per applicazioni sensibili alla latenza, come il gaming online o le videoconferenze.

Tuttavia, il progetto non è esente da critiche e preoccupazioni. Una delle principali riguarda l’impatto astronomico: i satelliti Starlink riflettono la luce solare, disturbando le osservazioni degli astronomi e compromettendo la qualità delle immagini dei telescopi. Inoltre, le frequenze utilizzate possono interferire con le osservazioni radioastronomiche.

Altro problema è il sovraffollamento orbitale. SpaceX ha previsto il lancio di fino a 42.000 satelliti, il che solleva preoccupazioni sulla gestione del traffico spaziale e sul rischio di collisioni, aumentando la quantità di detriti spaziali. Anche la qualità del servizio non è esente da difetti: nelle aree con un alto numero di utenti si possono verificare problemi di congestione della rete, con cali di velocità, mentre condizioni meteorologiche avverse come pioggia o neve possono influenzare il segnale.

Perché Musk vuole parlare con Mattarella

Dal punto di vista economico, i costi di Starlink sono ancora elevati. Il prezzo del kit iniziale e dell’abbonamento mensile è superiore rispetto alle connessioni terrestri, il che potrebbe renderlo meno accessibile per molti utenti. Inoltre, c’è il timore che SpaceX possa acquisire una posizione dominante nel mercato delle connessioni satellitari, riducendo la concorrenza.

Un’altra questione delicata riguarda la sicurezza delle comunicazioni.Alcuni esperti, come il CEO di Thales, Patrice Caine, hanno espresso preoccupazioni sulla dipendenza da infrastrutture private per comunicazioni governative sensibili. I governi europei, ad esempio, stanno valutando soluzioni sotto controllo pubblico per evitare di affidarsi a una tecnologia gestita da un’azienda privata.

Anche in Italia, Musk sta cercando un accordo con il governo per un progetto da 1,5 miliardi di dollari finalizzato all’uso di Starlink nelle comunicazioni militari, ma il piano incontra resistenze per le implicazioni strategiche legate ai “>rapporti tra Europa e Stati Uniti. L’imprenditore sta cercando addirittura un abboccamento con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella (che lo ha più volte bacchettato pubblicamente e che pare essere contrario all’accordo su Starlink, tanto che dietro la frenata sul ddl spazio, secondo i rumors, potrebbe esserci la regia del Quirinale): “Sarebbe un onore parlare con il presidente Mattarella” ha scritto Musk in un post su X in risposta a un utente.