Il paziente sembra essersi ripreso completamente ed è in grado di controllare un mouse per computer usando la propria mente, ha dichiarato lunedì il fondatore della startup.
Musk, il traguardo di Neuralink
“I progressi sono buoni e il paziente sembra essersi ripreso completamente, senza effetti negativi di cui siamo a conoscenza. Il paziente è in grado di muovere un mouse sullo schermo semplicemente pensando” ha spiegato Musk in un evento Spaces su X. L’imprenditore ha dichiarato che Neuralink sta cercando di ottenere dal paziente il maggior numero possibile di clic sui tasti del mouse. La startup ha ricevuto a settembre l’approvazione per il reclutamento della sperimentazione sull’uomo e il mese scorso ha impiantato con successo un chip sul primo paziente non animale. La società di neurotecnologie, che lo scorso anno è stata valutata circa 5 miliardi di dollari, ha tuttavia affrontato anche ripetute richieste di controllo sui suoi protocolli di sicurezza.
Come funziona Neuralink
Lo studio utilizza un robot per posizionare chirurgicamente un impianto di interfaccia cervello-computer in una regione cerebrale che controlla l’intenzione di muoversi. L’obiettivo iniziale è quello di consentire alle persone di padroneggiare il cursore di un computer o la tastiera utilizzando i loro pensieri. Il patron di Tesla e Space X nutre grandi ambizioni per Neuralink, sostenendo che faciliterebbe il rapido inserimento chirurgico dei suoi dispositivi per il trattamento di patologie quali obesità, autismo, depressione e schizofrenia. L’apparecchio inoltre è dotato di un chip che elabora e trasmette segnali neurali che potrebbero essere trasmessi a device come un computer o un telefono.
L’obiettivo di Musk
L’azienda spera che una persona sia potenzialmente in grado di controllare con il pensiero il mouse, la tastiera o altre funzioni del computer come la messaggistica. “Il primo prodotto Neuralink consentirà a una persona paralizzata di usare uno smartphone con la mente più velocemente di chi usa i pollici” aveva affermato Musk nell’aprile 2021. Il dispositivo dovrebbe anche essere in grado di ripristinare l’attività neurale all’interno del corpo, consentendo alle persone con lesioni al midollo spinale di muovere gli arti.