Roma, 17 set.
(Adnkronos Salute) – "Grazie alla legge 130 approvata esattamente un anno fa dal Parlamento, oggi abbiamo i primi dati sul programma nazionale di screening per rilevare la predisposizione genetica al diabete di tipo 1 e alla celiachia. Il progetto pone l'Italia al primo posto al mondo nello sviluppo di un programma di screening sicuro e non invasivo" per le patologie. Così Così Giorgio Mulè, vicepresidente della Camera dei deputati, nel corso del convegno 'Screening pediatrico per diabete di tipo 1: nuove raccomandazioni per l'implementazione a livello nazionale', che si è tenuta oggi a Roma.
"Le indagini svolte a campione che hanno coinvolto 4 regioni per l'avvio del progetto di screening su base nazionale – spiega Mulè – dicono, aldilà di ogni ragionevole dubbio, come grazie allo screening siano stati intercettati numerosissimi casi destinati altrimenti a essere sconosciuti, con conseguenze probabilmente gravi o gravissime per gli interessati. Per esempio, nel caso di diagnosi tardiva di diabete di tipo 1 può svilupparsi una condizione nota come chetoacidosi, che è una patologia che porta in modo molto repentino all'accesso al pronto soccorso e che ha esito potenzialmente fatale.
Si tratta della conferma del valore dell'iniziativa che pone il nostro Paese all'avanguardia nell'attività di prevenzione per due patologie sempre più diffuse nella popolazione pediatrica. Grazie all'operato dell’Istituto superiore di sanità, assieme al ministero della Salute, i medici pediatri e le associazioni di pazienti, si è compiuto questo primo passo. Stiamo percorrendo la strada giusta – conclude – continueremo a lavorare con la stessa determinazione per raggiungere nuovi obiettivi".