Il colpo secco, il rumore dell’asfalto che si fa strada nell’aria, l’urlo silenzioso di chi non ha nemmeno il tempo di capire cosa stia accadendo. Poi, le sirene. Sfrecciano, velocissime, tutto questo accade all’altezza di un incrocio a Milano.
Milano, motociclista travolge pedone di 29 anni: ecco dove è accaduto
Ma purtroppo, non basta. La donna di 29 anni coinvolta nell’incidente, un attimo prima ignara di tutto, non ce la fa. È morta, nonostante la disperata corsa all’ospedale Niguarda.
Erano le 8.30 di martedì 8 aprile. L’incidente è avvenuto, come riportato da Areu, proprio quando la città era appena sveglia. Il traffico già più caotico del solito, la città che iniziava a riprendersi dal sonno, quando il destino ha deciso di intervenire. Ma come sono andate le cose? La polizia locale sta cercando di capirlo. La dinamica è ancora sotto esame, ma sembra che tutto sia accaduto sulla corsia preferenziale che attraversa l’incrocio regolato dal semaforo. La moto – un motociclista, giovane – stava percorrendo viale Tibaldi. La donna, probabilmente, stava attraversando, magari senza accorgersi della velocità del mezzo. L’impatto? Violento. Sì, troppo per poter frenare in tempo. Tutto questo all’altezza dell’incrocio tra via Carlo Bazzi e viale Toscana a Milano. Non è chiaro se qualcuno dei due stesse passando con il semaforo rosso. Ma una cosa è certa: la velocità non ha dato scampo.
Incidente mortale a Milano: il motociclista in stato di shock
Le condizioni della donna sono apparse subito critiche. I soccorsi sono arrivati in un battito di cuore. Due ambulanze, un’automedica, codice rosso. La scena si è svolta rapidamente, ma senza lasciare spazio alla speranza. Il suo cuore, ormai fermo, non è più riuscito a battere. Trasportata d’urgenza al Niguarda, i medici hanno tentato di tutto per salvarla, ma non c’è stato nulla da fare. Poco dopo il suo arrivo, il decesso è stato dichiarato.
Anche il motociclista, visibilmente scosso, è stato trasportato d’urgenza al Policlinico. Non gravi, ma la paura era palpabile. Codice giallo. Non si sa se riuscirà a superare facilmente la paura che ha vissuto, ma quel che è certo è che quella mattina, per una vita, tutto è cambiato. La città è rimasta sospesa, come se avesse perso un pezzo. La donna non ci sarà più. Il dolore, quello sì, non va mai via.