Un nuovo capitolo si apre nella vicenda del Mostro di Firenze, il serial killer responsabile di 16 omicidi in Toscana tra il 1968 e il 1985. Alla Corte d’Appello di Genova è stata presentata un’istanza per la revisione del processo che portò Mario Vanni, noto come il “compagno di merende” di Pietro Pacciani, alla condanna all’ergastolo.
Mostro di Firenze, i familiari di Mario Vanni invocano una revisione del processo
A comunicare la decisione sono stati i legali del nipote di Vanni, Valter Biscotti e Antonio Mazzeo:
“Mario Vanni non è il mostro di Firenze. In base a nuove prove abbiamo depositato istanza di revisione per l’annullamento della sentenza di condanna ai ‘compagni di merende’ per gli ultimi quattro duplici omicidi del killer delle coppiette”.
Gli avvocati parlano di nuove prove, rinvenute grazie al lavoro dei consulenti Francesco Cappelletti, il professor Stefano Vanini e la dottoressa Fabiola Giusti. Tra i nuovi elementi vi sono due testimonianze mai prese in considerazione durante il processo, che contraddirebbero le dichiarazioni di Giancarlo Lotti riguardo alla sua presenza sulla scena del delitto di Scopeti, dove furono assassinati Nadine Mauriot e Jean-Michel Kraveichvili, e su quella del secondo omicidio attribuito al Mostro di Firenze.
Inoltre, un’analisi scientifica delle larve ritrovate sui corpi suggerisce di anticipare di 48 ore la data dell’omicidio a Scopeti, originariamente fissata all’8 settembre 1985 nella sentenza.
“Mio zio era una persona docile, non ho mai creduto che potesse essere il mostro di Firenze. E’ un atto di fede nei suoi confronti che mi ha spinto a sollecitare la revisione dell’ergastolo. Credo invece che il mostro sia ancora in vita e conoscesse mio zio. È solo una mia ipotesi e non faccio nomi“, dichiara Paolo Vanni sullo zio deceduto nel 2009 all’età di 81 anni.
Su richiesta di un familiare di una delle vittime, che preferisce rimanere anonimo, l’avvocato Alessio Tranfa, insieme al consulente Paolo Cochi, ha recentemente presentato una memoria con richieste specifiche per indagare su un ex sospettato, noto come l’Uomo del Mugello, che non era stato considerato durante le indagini della Squadra Anti Mostro.
A questo punto, la Corte d’Appello di Genova esaminerà preliminarmente l’ammissibilità dell’istanza, dopo aver ricevuto gli atti del procedimento dalla Corte d’Appello di Firenze.
Mostro di Firenze: le condanne per Mario Vanni
Nel 1994, Pietro Pacciani fu condannato all’ergastolo, sebbene fosse stato successivamente assolto in appello e fosse deceduto prima di un nuovo processo. Quattro anni dopo, Mario Vanni e Giancarlo Lotti furono condannati per i quattro ultimi duplici omicidi, tra cui Montespertoli, Giogoli, Vicchio e Scopeti.
Nel 1999, in appello, Vanni ricevette l’ergastolo, nonostante il pg avesse richiesto l’assoluzione, mentre Lotti fu condannato a 26 anni di reclusione. Le condanne vennero confermate nel 2000 dalla Cassazione.