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Autobomba vicino Mosca: chi era il generale Yaroslav Moskalik, ucciso nell’attentato

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Un’autobomba ha ucciso un generale di alto rango russo a Balashikha, cittadina vicina a Mosca. Gli ultimi aggiornamenti sull'attentato.

Un’autobomba è esplosa nella mattinata di oggi a Balashikha, cittadina alle porte di Mosca, uccidendo un generale di alto rango dello Stato maggiore delle forze armate russe, Yaroslav Moskalik. L’attacco ha immediatamente sollevato interrogativi sulle responsabilità e sugli obiettivi di un’azione tanto audace quanto precisa, avvenuta non in una zona di guerra, ma a pochi chilometri dal centro del potere russo.

Mosca, autobomba uccide il generale Yaroslav Moskalik

Il generale di alto rango dello Stato maggiore delle forze armate russe è stato ucciso nell’esplosione di un’autobomba a Balashikha, nella regione di Mosca. Il Comitato investigativo russo ha confermato che l’ordigno, artigianale e riempito di schegge metalliche, è esploso nei pressi di un condominio, uccidendo l’alto ufficiale mentre camminava vicino al veicolo.

L’attacco è avvenuto intorno alle 10:40. Le telecamere di sorveglianza mostrano una forte deflagrazione e danni a edifici e auto vicine. È stata aperta un’indagine per omicidio e traffico illegale di esplosivi.

Il ministero degli Esteri russo ha definito l’episodio un atto terroristico. Inizialmente, i media statali avevano ipotizzato una fuga di gas. Secondo il canale Telegram Shot, l’auto esplosa non apparteneva al generale, ma sarebbe stata fatta detonare al suo passaggio.

Mosca, autobomba uccide il generale Yaroslav Moskalik: chi era

Moskalik, ex vice capo del comando operativo dello Stato maggiore russo fino al 2021, è solo l’ultimo di una serie di ufficiali colpiti in circostanze sospette nella regione di Mosca. Tra fine 2024 e inizio 2025, sono stati uccisi in attentati o agguati Igor Kirillov, capo delle armi chimiche, Armen Sarkisyan, comandante del battaglione Arbat, Mikhail Shatsky, esperto di missili, e Aleksey Kolomeitsev, responsabile delle unità droni.

Molti di questi attacchi sono stati rivendicati dall’intelligence ucraina, che considera i comandanti russi «obiettivi legittimi».

Secondo il Guardian, il generale aveva preso parte a missioni diplomatiche di rilievo, tra cui colloqui con delegazioni ucraine e occidentali nel 2015 e 2019, oltre a una visita ufficiale in Siria nel 2018. Fonti vicine al Ministero della Difesa sostengono che la sua influenza stesse crescendo all’interno dell’apparato militare.

La sua morte è avvenuta poche ore prima dell’incontro a Mosca tra Vladimir Putin e Steve Witkoff, emissario del presidente statunitense Donald Trump.