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Papa Francesco ci lascia: le frasi celebri che hanno fatto la storia del suo pontificato

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Frasi celebri che hanno diviso, commosso o fatto sorridere: il pensiero di Papa Francesco su grandi temi.

Papa Francesco ci lascia, ma il suo pontificato resterà impresso nella memoria collettiva anche attraverso le sue parole. In oltre un decennio di guida della Chiesa cattolica, Jorge Mario Bergoglio ha affrontato con franchezza temi complessi e spesso divisivi: dalla pedofilia all’interno del clero all’accoglienza dei migranti, dall’omofobia alla guerra, fino alla povertà e all’ambiente.

Le sue frasi, a volte rivoluzionarie, altre provocatorie, hanno saputo scuotere coscienze, suscitare polemiche, ma anche ispirare milioni di persone nel mondo.

Il segno di Papa Francesco nella Chiesa

Il segno di Papa Francesco nella Chiesa è stato profondo e trasformativo. Fin dal primo giorno, con quel semplice “buonasera” dalla loggia di San Pietro, ha indicato una nuova direzione: più umana, più vicina agli ultimi, meno legata alle formalità del potere. Ha posto al centro del suo pontificato la misericordia, il dialogo e l’inclusione, cercando una Chiesa “in uscita”, capace di incontrare il mondo nelle sue ferite.

“Voi sapete che il Papa è vescovo di Roma ma sembra che i miei fratelli cardinali siano andati a prenderlo quasi alla fine del mondo. Ma siamo qui, vi ringrazio dell’accoglienza”, aveva annunciato subito dopo la sua elezione, avvenuta il 13 marzo 2013.

Ha scosso le coscienze dentro e fuori le mura vaticane, affrontando temi scomodi come gli abusi, la corruzione e l’esclusione, e ha spinto il clero a vivere con sobrietà e autenticità. Con gesti concreti e parole cariche di compassione, Francesco ha ridato voce a un Vangelo vissuto, lasciando un’eredità spirituale che continuerà a parlare anche dopo la sua scomparsa.

Morto Papa Francesco: le frasi più celebri che hanno definito il pontificato del Santo Padre

Papa Francesco è venuto a mancare questa mattina nella sua residenza vaticana, lasciando un grande senso di perdita nella comunità ecclesiale e nell’animo di milioni di persone nel mondo. Il suo pontificato si è distinto per un linguaggio diretto ma profondamente innovativo, capace di superare barriere e favorire il dialogo, con uno stile comunicativo autentico e intriso di coraggio.

Il Santo Padre non è stato solo un pontefice, ma un simbolo di rottura e rinnovamento per la Chiesa del XXI secolo. Fin dal momento della sua elezione, con la scelta del nome Francesco — ispirata al santo di Assisi, “perché ha incarnato la povertà” — ha delineato la visione di una Chiesa umile, essenziale, vicina agli ultimi: “Una Chiesa povera per i poveri”.

Nel corso del suo pontificato, ha affrontato con coraggio temi delicati e spesso tabù per l’istituzione ecclesiastica. Storica fu la sua apertura alla comunità LGBTQ+: “Se una persona è gay e cerca il Signore e ha buona volontà, chi sono io per giudicarla?”, una frase che ha fatto il giro del mondo e segnato un cambio di tono nel rapporto tra Chiesa e omosessualità.

Con altrettanta forza, ha condannato senza mezzi termini gli abusi sessuali compiuti da membri del clero, definendo la pedofilia “un’assoluta mostruosità” e chiedendo perdono alle vittime: “Questi morti pesano sul mio cuore come sulla mia coscienza e sull’intera Chiesa”.

Papa Francesco non ha mai avuto paura di usare parole forti di fronte alle tragedie umane del nostro tempo. La sua voce, spesso controcorrente, si è levata con forza in difesa dei più vulnerabili, denunciando l’indifferenza globale verso le sofferenze che si consumano ai margini del mondo. Nel 2024, ha ribadito con dolore una delle sue denunce più ricorrenti: il dramma dei migranti nel Mediterraneo. Il Mare Nostrum, luogo di comunicazione fra popoli e civiltà, è diventato un cimitero. E la tragedia è che molti migranti, la maggior parte di questi morti, potevano essere salvati”.

Solo pochi mesi dopo, la sua voce si è fatta sentire anche sul conflitto in Medio Oriente, con parole che hanno fatto discutere: “A detta di alcuni esperti, ciò che sta accadendo a Gaza ha le caratteristiche di un genocidio. Bisognerebbe indagare con attenzione per determinare se s’inquadra nella definizione tecnica formulata da giuristi e organismi internazionali”.

Con la sua visione profonda della società contemporanea, ha affrontato con sincerità temi come la famiglia, la povertà e i diritti umani, spingendosi talvolta a critiche provocatorie. Una delle sue affermazioni più controverse riguardava la scelta di molte coppie di non avere figli, a volte preferendo adottare animali domestici. “Tante coppie non hanno figli perché non vogliono, o uno e non di più”, ma hanno “cani e gatti che occupano il posto dei figli”.

In conclusione, tra le frasi più significative di Papa Francesco, spiccano quelle semplici e cariche di umiltà che pronunciò al termine dell’Angelus della vigilia di Natale del 2023: “Per favore non dimenticatevi di pregare per me“. Con queste parole, il Papa non solo chiedeva sostegno spirituale, ma ribadiva anche la sua vulnerabilità come guida della Chiesa, un uomo che, nonostante la sua posizione, si affida alla preghiera collettiva per affrontare le sfide quotidiane.