La vita di Marco Muller è stata una storia avvincente, che ha attraversato il mondo dello sport e della criminalità.
Un vero e proprio talento di elevato livello che dal calcio è diventato rapinatore di banche e che è stato trovato morto dopo 36 anni di fuga dalla polizia. Inizialmente noto come una promettente stella del calcio negli anni ’70, Muller ha giocato con lo Young Boys, una squadra di punta della Super League svizzera.
Marco Muller, da calciatore a rapinatore di banche
Il destino di Marco Muller, che è morto all’età di 71 anni dopo essersi gettato sotto un treno e cui corpo è stato lo scorso 26 febbraio nella sua città natale, Bassecourt, nel Canton Giura, ha preso una svolta inaspettata quando ha abbandonato il campo da gioco a soli 20 anni per intraprendere una carriera criminale.
Conosciuto come il “Robin Hood svizzero“, Muller ha commesso una serie di audaci rapine a banche e furgoni portavalori negli anni ’80, accumulando un notevole bottino stimato in oltre 2,5 milioni di sterline.
La cattura e l’incarcerazione
Nonostante i suoi tentativi di fuga, Muller è stato catturato e incarcerato, ma la sua abilità nel fuggire dalle prigioni lo ha reso una figura leggendaria nella storia criminale. Dopo 36 anni di latitanza, la sua vicenda si è conclusa tragicamente con la scoperta del suo corpo lungo una linea ferroviaria vicino alla sua città natale di Bassecourt.
Solo recentemente, grazie ai test del DNA, è stata confermata la sua identità. La vita di Muller rappresenta un intricato intreccio di talento sportivo, crimine e fuga, lasciando dietro di sé un’eredità di mistero e intrighi.