Morto Alexei Zimin, lo chef russo che si opponeva alla politica di Putin: poco chiare le cause del decesso

Alexei Zimin, trovato morto a Belgrado, pubblicava regolarmente messaggi contro la guerra in Ucraina

Alexei Zimin, noto chef, editore e ristoratore russo di 52 anni, è stato trovato morto a Belgrado dove si trovava per promuovere il suo libro Anglomania: secondo una fonte vicina alle indagini dell’AFP, il suo corpo è stato ritrovato nel distretto di Vracar nella serata di martedì, intorno alle 22.

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Trovato morto lo chef russo Alexei Zimin: le cause del decesso

Alexei Zimin è morto improvvisamente durante un tour promozionale a Belgrado: le autorità serbe hanno definito le circostanze della sua morte come “poco chiare”, che sembra essere un equivalente dell’inaspettata trombosi identificata come causa del suo decesso. “Alexei non era solo un collega, era il nostro amico, una persona vicina con cui abbiamo avuto la fortuna di condividere tanto: momenti belli, gentili e tristi.

Tutto il team Zima esprime le sue condoglianze alla famiglia di Alexei e si unisce a loro nel dolore” la nota pubblicata dai dipendenti Zima, il ristorante di cui era proprietario a Soho, a Londra.

Morto Alexei Zimin, lo chef russo che si opponeva a Putin

Un tempo popolare nei programmi culinari russi, Zimin aveva lasciato la Russia in seguito all’invasione dell’Ucraina da parte di Vladimir Putin. Poco dopo l’invasione, Zimin aveva pubblicato un video su Instagram in cui chiedeva il rientro dei soldati e la fine del conflitto.

Lo chef si unisce alla lista di esiliati russi scomparsi in circostanze misteriose come: Boris Berezovsky, trovato impiccato nella sua casa nel Berkshire nel 2013, e Nikolai Glushkov, morto per compressione al collo nel 2018.

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