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Morti sul lavoro nel 2024: i dati allarmanti di chi è più a rischio

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Nel 2024, il numero di incidenti mortali sale, evidenziando criticità nel precariato e formazione. Morti sul lavoro chi è piu a rischio? Le regioni e settori pericolosi richiedono interventi urgenti.

Il 2024 si chiude con un bilancio tragico: le morti sul lavoro continuano a crescere. In dodici mesi, il numero delle vittime ha toccato quota 1.090, un incremento rispetto ai 1.041 decessi del 2023 (+4,7%). Un dato che lascia sgomenti e che viene commentato con amarezza da Mauro Rossato, presidente dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega di Mestre.

Morti sul lavoro, chi è più a rischio: allarme per lavoratori stranieri e over 65

Dall’ultima analisi del suo team emerge un quadro allarmante. Il settore delle costruzioni si conferma il più pericoloso, mentre le categorie più colpite sono i lavoratori stranieri e gli over 65. “Questi numeri impongono una riflessione profonda”, sottolinea Rossato. “Il precariato, le carenze organizzative e la formazione insufficiente potrebbero essere tra le cause principali di questa strage silenziosa”.

Le regioni più colpite, stranieri e anziani: le categorie più a rischio. La distribuzione delle vittime sul territorio italiano mostra forti disuguaglianze. Alcune regioni sono colpite da “zona rossa”, dove il quadro è peggiore con un tasso di mortalità che è superiore del 25 % rispetto alla media nazionale (34,1 decessi per milione di lavoratori). Tra queste regioni ci sono: Basilicata, Valle d’Aosta, Umbria, Trentino-Alto Adige, Campania, Sardegna e Sicilia. Al contrario, le uniche regioni in “zona bianca” sono Veneto e Marche che hanno tassi oltre i media…

Morti sul lavoro, chi è più a rischio: Lombardia dati allarmanti

Stranieri deceduti sono 176 su il totale di 805 con uno strato pari a 74,2 morti per milione di occupati, più del doppio degli italiani che è 29,7. Anche l’età conta per il rischio e più di qualcuno di 65 però un dato superiore (138,3 per milione decessi), seguito dalla fascia 55-64 anni (54,5). La categoria più impattata è proprio questa con 279 decessi.

A livello nazionale, la Lombardia è la regione con il maggior numero di morti sul lavoro (131), seguita da Campania (84), Lazio (73), Emilia-Romagna (71) e Sicilia (65). Il settore delle costruzioni è quello con il più alto numero di decessi (156), seguito dai trasporti (111) e dalle attività manifatturiere (101).

Le donne decedute sul lavoro nel 2024 sono state 86, mentre i lavoratori stranieri in totale 227. Il giorno più tragico? Il martedì, con il 19,9% degli incidenti mortali.

Le denunce di infortunio sono in crescita dello 0,7%, passando da 585.356 nel 2023 a 589.571 nel 2024. Il settore manifatturiero guida la classifica degli incidenti denunciati (70.842), seguito da costruzioni (37.220) e sanità (36.425).

Una strage silenziosa che non accenna a fermarsi. Cosa si aspetta per agire?