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Un caso che scuote Messina
La morte di un medico di 70 anni, avvenuta nel dicembre 2023 dopo un intervento di sostituzione della valvola mitralica, ha riacceso i riflettori su una serie di decessi sospetti avvenuti all’interno della Cardiochirurgia dell’ospedale Papardo di Messina. I familiari della vittima hanno presentato un esposto alla Procura, chiedendo che vengano eseguiti tutti gli accertamenti necessari per chiarire le circostanze della scomparsa del loro congiunto. Questo è solo l’ultimo di otto esposti presentati da famiglie di pazienti deceduti dopo interventi chirurgici nel medesimo reparto.
Indagini in corso
La Procura di Messina ha avviato un’inchiesta su decine di decessi avvenuti dal 2019 ad oggi, con i vertici amministrativi dell’ospedale e diversi dirigenti medici di Cardiochirurgia, Rianimazione e Terapia intensiva sotto indagine. Tra i reati contestati figura l’omicidio colposo aggravato. Secondo le ipotesi accusatorie, all’interno della cardiochirurgia sarebbe presente un batterio killer, e gli indagati non avrebbero adottato le misure necessarie per prevenire la diffusione di infezioni, compromettendo così la sicurezza dei pazienti.
Accertamenti e sviluppi
Proprio stamane, il perito incaricato dalla procura ha effettuato accertamenti irripetibili nelle sale operatorie del Papardo, che erano state sequestrate lo scorso novembre. La presenza dei legali degli indagati ha reso l’operazione ancora più delicata. Gli esiti di queste indagini potrebbero avere ripercussioni significative non solo per i medici coinvolti, ma anche per l’intera struttura sanitaria, già sotto pressione per la gestione della crisi sanitaria e per il numero crescente di denunce da parte di familiari di pazienti deceduti.
La situazione all’ospedale Papardo di Messina è diventata un caso emblematico, evidenziando la necessità di una maggiore trasparenza e di protocolli più rigorosi per garantire la sicurezza dei pazienti. Mentre le indagini proseguono, le famiglie delle vittime attendono risposte e giustizia, in un contesto in cui la fiducia nei servizi sanitari è messa a dura prova.