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Il governo britannico ha convocato l’ambasciata russa per chiarire le responsabilità delle autorità di Mosca, che ritiene “pienamente responsabili” della morte del leader dell’opposizione Alexei Navalny.
Il ministero degli Esteri ha dichiarato in un comunicato che il decesso del più importante oppositore di Putin “deve essere indagata in modo completo e trasparente“. Il ministro David Cameron ha inoltre affermato che il presidente russo dovrebbe rispondere della morte del dissidente. “Dovremmo chiedere a Putin di rispondere di questo” ha spiegato parlando con i giornalisti a Monaco di Baviera dove stava partecipando ad una conferenza sulla sicurezza.
Le accuse contro Mosca
“Dovrebbero esserci delle conseguenze, perché non c’è dubbio che quest’uomo era un coraggioso combattente contro la corruzione, per la giustizia, per la democrazia” ha concluso Cameron. Anche il primo ministro britannico Rishi Sunak ha reso omaggio a Navalny, definendolo “il più feroce sostenitore della democrazia russa“. Nel 2020 era stato avvelenato con il Novichok, un agente nervino dell’era sovietica e trasportato in aereo dalla città siberiana di Omsk a un ospedale di Berlino, dove è arrivato in stato comatoso.
Le cause della morte
Secondo le prime ricostruzioni fornite da un comunicato del dipartimento regionale del Servizio penitenziario federale russo, il 47enne è collassato ed è morto venerdì dopo una passeggiata. La causa ufficiale del decesso sembra essere una trombosi. L’attivista politico era detenuto nella colonia penale Polar Wolf, nella regione artica di Yamalo-Nenets in cui stava scontando la sua condanna a 19 anni. Il decesso è avvenuto un mese prima delle delle elezioni presidenziali russe.