Andrea Prospero era scomparso a Perugia il 24 gennaio, con ricerche e appelli disperati da parte dei familiari, che si sono anche rivolti ai media. Il 29 gennaio è arrivata la tragica notizia della sua morte. Non sono stati trovati segni evidenti di violenza sul suo corpo e l’autopsia ha rivelato che la causa del decesso sarebbe stata un’overdose di benzodiazepine, probabilmente assunta il giorno stesso della scomparsa. Il suo profilo psicologico, per quanto preliminare, sembrerebbe contrastare con l’ipotesi di un gesto estremo.
Morte Andrea Prospero: nuove ipotesi
Chi conosceva bene Andrea, come sua sorella Anna, lo descrive come un ragazzo riservato, poco espansivo ma di buon cuore e sempre pronto ad aiutare gli altri.
Andrea il giorno della morte aveva programmato attività imminenti, come l’appuntamento per il pranzo con la sorella, confermato da messaggi inviati verso le 13:00, e la prenotazione della stanza del b&b dove è stato trovato il corpo, valida fino al 20 febbraio. A tal proposito, il suo comportamento precedente alla scomparsa suggerisce che l’ipotesi di un gesto estremo non sia compatibile con il suo profilo psicologico.
Morte Andrea Prospero: le indagini
I risultati degli accertamenti sui cinque cellulari trovati nel b&b dove Andrea è stato trovato morto, insieme alle circa quaranta sim e alla carta di credito intestata a un altro ragazzo, sono ancora al vaglio degli inquirenti.
Nel frattempo, si attendono anche gli esiti degli accertamenti tossicologici per verificare se Andrea abbia assunto farmaci che potrebbero aver causato la sua morte.
Gli investigatori ruotano le indagini sull’uso di una stanza diversa da quella prenotata e l’impiego di sim e telefoni, che potrebbero far emergere due scenari: criptovalute legali o truffe. Per la famiglia, il giovane potrebbe essere stato coinvolto in qualcosa di più grande di lui.