Roma, 21 ott.
(askanews) – Alla fine ha vinto il sì, ma l’esito del referendum tenutosi in Moldova sulla richiesta di includere nella Costituzione l’adesione all’Unione europea, è rimasto in bilico fino all’ultimo voto. Dopo ore in cui sembrava affermarsi il no nello spoglio, si è invertito il trend, con il “sì” arrivato al 50,4%.
Un voto finito sotto la lente dell’Europa, con l’accusa di interferenze da parte della Russia; la Commissione elettorale ha detto che presenterà “un rapporto sui risultati alla Corte Costituzionale, la quale, a sua volta, entro 10 giorni, confermerà o respingerà i risultati”.
La presidente moldava Maia Sandu, dopo l’esito del voto ha dichiarato: “Grazie a voi, cari moldavi, abbiamo vinto una prima battaglia in una lotta difficile che determinerà il futuro del nostro Paese. Abbiamo combattuto lealmente e vinto onestamente in una battaglia impari”.
Quando sembrava avanti il no, aveva detto di avere “prove e informazioni di gruppi criminali che lavorano insieme a forze straniere ostili agli interessi nazionali”, che “miravano a comprare 300.000 voti”, con l’obiettivo “di minare un processo democratico”.
Sandu ha anche invitato l’elettorato dei candidati pro-europei a sostenerla nel secondo turno delle elezioni presidenziali moldave. La presidente uscente ha ottenuto il 42% dei consensi al primo turno e sfiderà il prossimo 3 novembre al ballottaggio l’ex procuratore generale, Alexandr Stoianoglo, che ha conquistato il 26% dei voti.