Modena, 8 feb. (askanews) – Un momento di confronto e di mercato per capire come si è evoluto il mondo dell’antiquariato: forte di essere arrivata alla 38esima edizione, Modenantiquaria si pone come un evento di riferimento per il settore e guarda anche al futuro.
“È un mondo – ha detto ad askanews Marco Momoli, amministratore delegato di Modena Fiere – che speriamo possa crescere ancora anche grazie a un elemento di contaminazione. Quello che vediamo sempre più spesso è il fatto che dentro Modenantiquaria ci sono gallerie che portano opere, adesso portano opere che arrivano fino ai primi anni del Novecento, quindi stiamo cominciando a parlare di opere molto più vicine a noi. Poi, per esempio, se prendiamo Sculptura, che è la sezione dedicata alle opere scultoree, lì dentro invece l’orizzonte è dichiaratamente più ampio, per cui andiamo dal ventesimo al tredicesimo secolo: ci sono sculture di Pablo Atchugarry, che è un artista vivente, a fianco di quelle di scultori del XIII secolo quindi un orizzonte molto ampio questo è un po’ quello che proviamo a fare”.
Un centinaio di espositori, oggetti di alto antiquariato, una relazione forte con il territorio e le sue istituzioni culturali, come le Gallerie Estensi: Modenatiquaria è una fiera, ma vuole anche ragionare su più livelli. “Tutti gli anni – ha aggiunto Pietro Cantore, presidente dell’Associazione antiquari modenesi e Art director della fiera – scegliamo un argomento che comunichiamo anche agli antiquari, se vogliono aderire a questo fil rouge. Quest’anno è appunto ‘Dei ed eroi’. Attraverso la scultura, la pittura, le arti decorative, le porcellane, raccontiamo la rappresentazione di scene mitologiche e anche raffigurazioni religiose. Quindi la celebrazione dell’uomo e della divinità nelle varie epoche dal Trecento fino al XXI secolo”.
Interessante poi anche il modo in cui da Modena si vuole raccontare chi è l’antiquario oggi, nel mercato, ma anche nella società. “Vorrei rimarcare anche quell’aspetto della figura dell’antiquario come operatore culturale – ha aggiunto Cantore -: non è solo il mercato, colui che guadagna e mercifica gli oggetti, ma l’antiquario è anche quello che valorizza l’oggetto”.
Tra le novità dell’edizione 2025 anche un premio sostenuto da Cremonini, famiglia di imprenditori modenesi, che sottolinea il legame tra la fiera, aperta fino al 16 febbraio, e il contesto locale.