Al contrario di oggi, società nella quale chi non si abbronza a dovere durante l’estate è considerato out, nella Francia settecentesca la pelle doveva restare rigorosamente lattea, bianca, diafana per essere considerata bella e “alla moda”, di conseguenza ogni mezzo e misura erano buoni per contrastare gli effetti nocivi e antiestetici dei raggi solari sull’epidermide, a prescindere dalla stagione dell’anno in cui ci si trovava.
Ne consegue che gli ombrelli parasole erano un accessorio irrinunciabile per le dame e anche un oggetto da sfoggiare: colorati o bianchi, di pizzo o seta, adornati di ruches e nastrini o più sobri, non se ne poteva fare a meno per uscire a passeggiare nelle calde e assolate giornate estive.
Tuttavia, se nonostante attenzioni e accorgimenti, qualche raggio di sole avesse osato imbrunire il colorito del viso conferendogli un’ombra di insopportabile abbronzatura, le signore francesi avevano pronto un rimedio semplice ed efficace: latte fresco di mucca con l’aggiunta di qualche goccia di acqua di colonia.
Era sufficiente spalmarne un po’ con la mano e massaggiarlo qualche secondo, poi si asgiugava con un fazzoletto delicatamente per non irritare la pelle, e il lieve ma odiato colorito, spariva.