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Un clima di paura e repressione
Negli ultimi giorni, l’Italia ha assistito a una mobilitazione senza precedenti contro il disegno di legge sulla sicurezza, che ha sollevato preoccupazioni tra attivisti e cittadini. La rete “No ddl Sicurezza – A Pieno Regime”, insieme ad Amnesty International Italia, ha organizzato manifestazioni in diverse città, tra cui Roma, Bologna e Napoli. Le parole d’ordine risuonano forti e chiare: “Giù le mani dalla democrazia del nostro paese”. Queste frasi non sono solo slogan, ma un grido di allerta per un clima che sembra sempre più oppressivo per chi dissente.
Le manifestazioni in tutta Italia
La mobilitazione ha visto la partecipazione di centinaia di persone, unite dalla volontà di difendere i diritti civili. A Roma, la fiaccolata si è svolta in una zona centrale, a pochi passi dal Senato, dove i manifestanti hanno portato “100 mila luci contro il buio del regime”. Simili eventi si sono ripetuti in altre città, come Napoli, dove le associazioni hanno espresso la loro contrarietà al ddl, evidenziando come questo provvedimento possa portare a un aumento della repressione e a una limitazione dei diritti fondamentali.
Le preoccupazioni delle organizzazioni internazionali
Il ddl sicurezza non preoccupa solo i cittadini italiani, ma anche organizzazioni internazionali. Sei Relatori delle Nazioni Unite hanno espresso la loro preoccupazione riguardo a questo provvedimento, sottolineando come dietro la parola “sicurezza” si nasconda un disegno repressivo. Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia, ha avvertito che il ddl potrebbe aumentare la popolazione carceraria e colpire le fasce più vulnerabili della società. “Questo provvedimento è contrario ai diritti umani e deve essere rivisto”, ha affermato Noury, richiamando l’attenzione sulla necessità di proteggere il diritto di protesta pacifica.