Gaza, 1 feb. (Adnkronos) – Molti palestinesi rilasciati dalle prigioni israeliane nell'ambito dell'accordo di cessate il fuoco a Gaza mostrano segni di gravi percosse subite prima del loro rilascio. Lo ha dichiarato la Società dei prigionieri palestinesi, aggiungendo che "ogni volta che i prigionieri vengono rilasciati, troviamo nei loro corpi il riflesso del livello dei crimini commessi contro di loro, tra cui torture che non hanno precedenti dopo il 7 ottobre. Crimini di fame, crimini medici sistematici e infezione di scabbia in alcuni – elenca il gruppo per i diritti dei prigionieri – oltre alle gravi percosse a cui i prigionieri sono stati sottoposti prima del rilascio, che sono continuate per giorni secondo molte delle loro testimonianze e che in alcuni casi hanno portato a fratture alle costole".
"La Società dei prigionieri – dice ancora l'organizzazione – conferma ancora una volta che 'l'occupante' pratica il terrorismo organizzato contro i prigionieri rilasciati e le loro famiglie, attraverso diversi metodi che sono stati monitorati, il più importante dei quali sono le gravi percosse a cui sono stati sottoposti i prigionieri rilasciati e le minacce che sono arrivate fino all'omicidio se veniva organizzata una festa di accoglienza o se la famiglia mostrava qualsiasi segno di accoglienza". Secondo i loro racconti, i detenuti palestinesi sono stati rilasciati ammanettati, con le mani sopra la testa e una fascia su cui era scritto: "Il popolo dell'eternità non dimentica". Hamas ha affermato che gli "abusi e le torture" subiti dai prigionieri palestinesi "confermano la brutalità a cui sono sottoposti" nelle prigioni israeliane.