Tel Aviv, 19 gen. (Adnkronos) – "Questo governo di emergenza durerà ancora a lungo? L’opinione prevalente è che ciò non accadrà e, con la diminuzione delle prospettive di un nuovo accordo sugli ostaggi, aumenta la probabilità che il governo di emergenza si sciolga". Lo scrive il Jerusalem Post. "Gli americani si sono resi conto che il primo ministro Benjamin Netanyahu è incapace di gestire la situazione politica in cui si trova", afferma il quotidiano israeliano, citando un funzionario di uno dei partiti di opposizione israeliani e aggiungendo che "per paura della reazione degli elettori, Netanyahu è arrivato addirittura a nascondere il suo passaggio alla Fase 3 della guerra non solo al suo stesso gabinetto di guerra, ma anche al grande pubblico".
"La difficile situazione politica di Netanyahu – dice ancora il quotidiano – sta già mettendo a dura prova la pazienza dell’amministrazione Biden, in cui cresce la sensazione che stia fornendo un sostegno considerevole senza nulla in cambio". Il Jerusalem Post cita John Kirby, portavoce del Consiglio di Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti, che ha dichiarato che "Israele è già passato ad un conflitto a bassa intensità nel nord di Gaza e si prevede che farà la stessa cosa nel sud. Ciò contraddice completamente – afferma il giornale – quanto affermato da Netanyahu il giorno prima, secondo cui la guerra si è intensificata nella regione meridionale della Striscia di Gaza. Gli americani stanno smascherando il bluff di Netanyahu, nonostante i suoi tentativi di tenere l'opinione pubblica israeliana parzialmente all'oscuro riguardo al modo in cui viene condotta questa guerra".
"L'effetto farfalla delle crescenti voci di disagio provenienti da Washington sta influenzando il panorama politico di Gerusalemme. Anche in questa fase della guerra, segnata da progressi lenti e da risultati militari che non sono evidenti a un occhio inesperto, c’è spazio per la libertà di pensiero in termini di conseguenze politiche che potrebbero seguire", ha concluso il giornale.