Tel aviv, 3 dic. (Adnkronos) – B'Tselem, un'organizzazione senza scopo di lucro che documenta le violazioni dei diritti umani contro i palestinesi, ha pubblicato un rapporto contenente 25 testimonianze di residenti palestinesi di Hebron sugli abusi inflitti loro dai soldati dell'Idf. Secondo la pubblicazione, i soldati agivano seguendo uno schema ricorrente: catturavano una persona a caso in città, solitamente un giovane, e cercavano sul suo cellulare un motivo per arrestarlo, come una foto della Striscia di Gaza o un sito web di notizie in arabo.
Nella maggior parte dei casi, i soldati trasferivano le vittime in una postazione militare, dove, secondo il rapporto, le attaccavano violentemente con pugni, calci, percosse con armi, manganelli o una sedia. Le vittime venivano anche frustate con una cintura e torturate, versando sopra di esse un liquido bollente, e, in un caso, persino pugnalate.
Il direttore esecutivo di B'Tselem, Yuli Novak, ha affermato che "le testimonianze dipingono un quadro orribile delle norme di comportamento violento dei soldati israeliani. Non si tratta di casi isolati, ma di un fenomeno che rappresenta una condotta sistemica ed è il risultato della disumanizzazione dei palestinesi, guidata dal governo israeliano".