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Mo: Fratoianni, 'a question time chiederemo se c'è piano italiano per stop carneficina'

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Roma, 9 gen. (Adnkronos) - "Vogliamo sapere se, da parte di Italia e Ue esistano, e in cosa consistano, un piano diplomatico ed una azione politica concreta per fermare la carneficina a Gaza, liberare gli ostaggi israeliani, per una sicurezza duratura sia per il popolo israeliano che per quello...

Roma, 9 gen. (Adnkronos) – "Vogliamo sapere se, da parte di Italia e Ue esistano, e in cosa consistano, un piano diplomatico ed una azione politica concreta per fermare la carneficina a Gaza, liberare gli ostaggi israeliani, per una sicurezza duratura sia per il popolo israeliano che per quello palestinese al quale vanno assicurati stessa dignità e diritti".

È la domanda che Alleanza Verdi Sinistra, primo firmatario Nicola Fratoianni, porrà domani pomeriggio mercoledi 10 gennaio al governo nel corso del question time a Montecitorio in diretta tv su Rai3.

"Secondo l’Unicef, la Striscia di Gaza – si legge nell’interrogazione a risposta immediata – è il luogo più pericoloso al mondo per un bambino. A poco più di tre mesi dal terribile attacco terroristico compiuto da Hamas nei confronti di Israele il 7 ottobre 2023, persistono i bombardamenti nella Striscia, continuando a mietere vittime nella popolazione civile. Secondo Save the Children, a Gaza in media più di 10 bambini al giorno, mille in tre mesi, hanno perso un arto; in meno di tre mesi è morto un abitante su cento della Striscia, con una media di oltre 250 morti al giorno. 109 è il numero dei giornalisti finora uccisi".

"Mentre appare sempre più credibile che il governo israeliano conoscesse il piano di Hamas da più di un anno e il primo ministro Netanyahu ribadisce che 'la guerra non deve essere fermata' secondo l'Ong israeliana per i diritti umani Yesh Din, il 2023 è stato l’anno record per le violenze dei coloni israeliani nei confronti dei palestinesi in Cisgiordania, attacchi aumentati dopo il 7 ottobre, e la Cisgiordania è ormai teatro di guerriglia quotidiana. Infine il conflitto potrebbe allargarsi in ogni momento: il Medio Oriente è un subbuglio, con attentati ed esplosioni di violenza in Siria, Libano e nel Mar Rosso. Ecco perché preoccupa l’immobilismo dell’Ue e dei Paesi del Mediterraneo, compreso il nostro, che in passato ha svolto un ruolo geopolitico importante".