Roma 20 nov (Adnkronos) – "Il 20 novembre di 35 anni fa, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite approvava la Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, trattato internazionale di importanza storica che ha riconosciuto in capo ai bambini la titolarità di diritti specifici, concepiti sui loro bisogni di crescita, protezione e sviluppo". Lo dice il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
"La ratifica della Convenzione da parte di un numero considerevole di Paesi non ha risolto tuttavia le criticità esistenti. Milioni di bambini e adolescenti nel mondo affrontano ancora povertà, esclusione sociale, disuguaglianza e negazione di diritti fondamentali -prosegue il capo dello Stato-. Proteggere i bambini da guerre, violenza, sfruttamento e ogni forma di abuso non è solo un obbligo giuridico: è un dovere morale che chiama tutti a fare della tutela dei giovani una priorità collettiva".
"Difendere i diritti dei bambini significa fornire loro riferimenti positivi che possano orientarne lo sviluppo; vuol dire trasmettere loro il valore dell’empatia e della solidarietà e l’importanza della responsabilità delle proprie azioni", dice ancora Mattarella.
(Adnkronos) – "L’incremento di episodi di violenza tra i giovanissimi impone di mantenere alta l’attenzione sia nell’attività di ascolto sia nella vigilanza, per poter intercettare anche il più piccolo segnale di disagio o sofferenza. La mancanza di un sostegno adeguato può rendere i bambini e i ragazzi più vulnerabili e inclini a comportamenti violenti, con il rischio di spingerli anche ad avvicinarsi a contesti criminali che offrono una falsa percezione di potere e appartenenza", prosegue.
"L’accesso indiscriminato ai social media e i tempi prolungati di utilizzo sono, per i fanciulli, forme esse stesse di violenza psicologica e fisica che possono avere gravi ripercussioni sul loro benessere, sulla loro salute e le loro relazioni sociali -dice ancora il capo dello Stato-. Per prevenire questi rischi è cruciale che le famiglie, le scuole, le comunità e le istituzioni lavorino insieme al fine di creare contesti in cui i giovani possano sentirsi valorizzati, ascoltati e guidati e in cui possano avere il diritto di sognare, liberi di immaginare un futuro in cui esprimere appieno il proprio potenziale".
"Tutelare i diritti dei bambini vuol dire dare un futuro alla società, vuol dire rendere i giovani protagonisti delle loro vite", conclude Mattarella.