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La Procura della Repubblica di Vasto ha aperto un procedimento penale a carico di ignoti per sequestro di persona: sta cercando di fare chiarezza su quanto accaduto a Milena Santirocco, l’insegnante che era scomparsa da Lanciano il 28 aprile scorso.
L’indagine per sequestro di persona dopo il ritrovamento dell’insegnante
Il Messaggero scrive che la donna avrebbe raccontato di essere stata rapita da due uomini incappucciati, che si esprimevano in italiano. L’avrebbero legata mani e piedi e condotta in auto fino alla spiaggia di fronte al centro storico di Castel Volturno nell’Oasi dei Variconi e qui avrebbero cercato di annegarla in uno stagno. I rapitori, poi, immaginandola morta, sarebbero andati via e lei sarebbe riuscita a liberarsi.
Le parole dell’avvocato dopo il ritrovamento
Il legale della famiglia di Milena Santirocco, Antonio Cozza, fa sapere che:
«I familiari aspettano con ansia il ritorno a casa di Milena e solo dopo aver parlato con la medesima potranno effettivamente avere contezza e fugare ogni dubbio su quanto realmente successo».
Ciò che è certo è che:
«Milena non si è allontanata volontariamente da casa e dai suoi cari».
Il ritrovamento di Milena Santirocco
«Per piacere, posso avere un telefono per chiamare casa? Sono stata rapita e hanno cercato di uccidermi».
Con queste parole si sarebbe presentata ieri sera, 4 maggio, alle 22.15, Milena Santirocco, in un bar di Castel Volturno.