Ospite del programma Quarta Repubblica, il neo presidente argentino Javier Milei ha avuto modo di parlare di vari argomenti e non sono mancate alcune dichiarazioni particolari che non tradiscono il suo stile di comunicazione. Ha infatti ammesso senza mezzi termini di considerare lo Stato alla stregua di un’associazione criminale definendolo un nemico.
Lo Stato è il nemico
Nemmeno questa volta il presidente dell’Argentina Javier Milei le manda a dire e, ospite del programma Quarta Repubblica, ha trovato un nuovo palcoscenico dove parlare delle sue idee politiche. Si è definito un “anarcocapitalista” ammettendo di provare un grande disprezzo per lo Stato che considera un nemico ed un’associazione criminale.
Ha poi spiegato che i politici non fanno altro che accordarsi per creare un monopolio e rubare così le risorse del settore privato. Di fatto, secondo Milei, lo Stato non è quindi tanto diverso da un ladro e, come provocazione, il presidente ha poi chiesto al pubblico quante volte sono state derubate da un ladro, continuando poi che questa eventualità capita di rado, mentre lo Stato ruba tutti i giorni tramite le tasse.
Il Papa e le radici italiane
Milei ha anche avuto modo di parlare di religione ritenendosi cattolico ma vicino all’ebraismo e non ha potuto fare a meno di cogliere l’occasione per parlare anche del suo rapporto con il Santo Padre, definendo Papa Francesco la persona più importante di tutta l’Argentina. Ed è stato proprio capendo ciò che il presidente ha cambiato alcune sue convinzioni che gli hanno permesso di costruire un legame positivo con il Papa.
Ha poi rivelato di avere sangue italiano perché i genitori del padre erano italiani ma anche la famiglia della madre aveva un genitore di origine italiana, ovvero la madre. Ha poi ammesso di aver usato lo scalo di Roma molte volte durante i suoi viaggi in Europa e di avere una certa passione per l’Opera italiana.
Milei ha anche avuto modo di parlare positivamente di Giorgia Meloni, dichiarando di ammirarla molto per il suo coraggio.