Milano, 22 apr.
(Adnkronos) – "Sono arrivati sette assistenti, mi hanno messo le manette e mi hanno cominciato a colpire (…). Il primo colpo è stato uno schiaffo, il secondo colpo è stato un pugno, il terzo colpo è stato nelle mie parti intime e da li ho visto tutto nero, vedevo tutto nero. E l'ultima cosa che mi ricordo è che mi ha sputato addosso. Dopo mi hanno sollevato così, proprio come niente, con le manette da dietro".
Inizia così la denuncia di una giovane vittima del 'sistema' Beccaria che ha portato in carcere 13 agenti dell'istituto penitenziario per minori.
Una denuncia contenuta nell'ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip di Milano Stefania Donadeo che ha fatto scattare le manette, a vario titolo, per maltrattamenti e lesioni aggravate, torture e un episodio di tentata violenza sessuale. "Più volte altri ragazzi a scuola mi hanno raccontato di essere stati picchiati.
E' successo tante volte perché lì è normale" aggiunge il minore. Un racconto simile a quello di altri ex detenuti colpiti "a calci con gli anfibi". Tra gli arrestati c'è chi viene chiamato 'Mma' perché "picchiava forte e una volta con uno schiaffo ha fatto svenire un ragazzo". Basta la richiesta insistente di un accendino, si legge nel provvedimento, per far scattare la reazione prima un "pugno nell'occhio destro", poi una volta a terra la vittima veniva afferrata "per il collo e colpita con diversi pugni alla testa".
Nelle quasi 130 pagine c'è anche un minore che riferisce del pestaggio di un amico: "Lo hanno portato nell'ufficio del capoposto (privo di telecamere, ndr) e lo hanno picchiato in due dopo averlo ammanettato mani alla schiena e usando anche un tubo di ferro. Quando l'ho visto il giorno stesso aveva la faccia tumefatta, un occhio gonfio, la faccia spaccata e tutto nero il labbro inferiore, era molto gonfio anche nel labbro".