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Intorno alle 15.30 di oggi, 29 maggio, un gruppo numeroso di reclusi, circa 70, si sarebbe asserragliato in un’ala del carcere minorile Beccaria di Milano, in via Calchi Taeggi, minacciando azioni violente.
La rivolta dei detenuti nel carcere minorile
In queste ore è in corso una nuova rivolta nel carcere minorile, nelle settimane scorse protagonista di arresti e sospensioni di 21 agenti della polizia penitenziaria accusati di torture e violenze nei confronti dei giovani reclusi. Il 7 maggio scorso, nei giorni successivi al blitz della Procura, c’era stata una rivolta con distruzione di arredi e tentativi di evasione.
Dopo aver sfasciato l’interno di alcune celle oggi, un gruppo numeroso di reclusi, circa 70, si sono recati all’interno del cortile della struttura carceraria: i detenuti della struttura non volevano più rientrare, mentre altri si sono barricati in una zona interna.
Le parole del segretario del Sappe
Il segretario, Alfonso Greco, parla di una situazione molto grave:
«Ci arrivano dal Beccaria segnali allarmanti di una crescente tensione. La situazione è molto critica e mi sembra evidente che c’è necessità di interventi immediati da parte degli organi ministeriali e regionali dell’amministrazione della Giustizia minorile».
A quanto si apprende, ad accendere la miccia sarebbe stata una sanzione disciplinare inflitta a un ragazzo, dopo che nelle scorse ore uno dei reclusi avrebbe cercato di strangolare un agente della polizia penitenziaria.
L’intervento della polizia penitenziaria
Sul posto sono stati richiesti anche rinforzi, diverse le auto della polizia arrivate davanti al carcere per presidiare la struttura, la polizia penitenziaria è riuscita a far uscire i detenuti dalla postazione di barricamento e li ha confinati nel cortile della struttura, dunque, la rivolta sarebbe rientrata.