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Milano, accoltellamento in stazione Lambrate: 12 anni di reclusione per l’aggressore del poliziotto

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Hasan Hamis è stato condannato a 12 anni e 2 mesi per il tentato omicidio dell'agente Di Martino, accoltellato nel maggio 2024 a Milano Lambrate.

Hasan Hamis, 37 anni, è stato condannato a 12 anni e 2 mesi di reclusione per il tentato omicidio del poliziotto Christian Di Martino, accoltellato nel maggio 2024 davanti alla stazione di Milano Lambrate.

Milano, poliziotto accoltellato in stazione Lambrate: 12 anni di carcere all’aggressore

Nel corso del processo con rito abbreviato, la Procura aveva chiesto una condanna di 13 anni e 4 mesi per il tentato omicidio. Oggi, il giudice per l’udienza preliminare Silvia Perrucci ha inflitto una pena di 12 anni e 2 mesi all’imputato.

L’aggressione è avvenuta l’8 maggio 2024, quando il poliziotto Christian Di Martino era in servizio alla stazione di Milano Lambrate. Hasan Hamis, armato di un coltello, lo ha colpito con tre fendenti inferti da una lama di 20 centimetri. Di Martino è riuscito a salvarsi grazie all’intervento tempestivo dei colleghi. Portato d’urgenza all’ospedale Niguarda, ha dovuto subire numerosi interventi chirurgici, poiché la lama ha lesionato un rene, che è stato successivamente rimosso.

La decisione è stata presa dalla giudice Silvia Perrucci, che ha riconosciuto il 37enne colpevole di tutti i reati a lui contestati e ha ordinato la sua espulsione dall’Italia al termine della pena. Inoltre, è stato condannato a risarcire il poliziotto con 5.000 euro, in via provvisionale, mentre un eventuale tribunale civile deciderà sulla richiesta di risarcimento danni di 150.000 euro.

Le parole del legale del poliziotto accoltellato a Lambrate

Secondo l’avvocato della parte civile Massimo Del Confetto, l’imputato risulta nullatenente, e quindi il poliziotto non solo dovrà vivere senza un rene, ma non riceverà alcun risarcimento. A tal proposito, la Polizia di Stato non offre una copertura assicurativa per rischio professionale che possa coprire situazioni come questa.

“Il mio assistito non ha niente. Lui rimane con i giorni di malattia, gli pagano lo stipendio come se lavorasse però alla fine non ha niente. La Polizia non prevede una polizza integrativa come succede in alcune aziende private. D’accordo che potrebbero anche stipularsela da soli questa polizza, chiamiamola di rischio professionale, ma sappiamo benissimo che nel privato sono passate dal datore di lavoro privato. Non si capisce perché lo Stato non li debba passare agli operanti. Quanto meno a quelli che sono dinamici. Non dico agli amministrativi ma per quelli che escono in Volante ci dovrebbe essere più sensibilità“.