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Milano: mangia tiramisù e muore, gip 'indagati spregiudicati, no rispetto norme'

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Milano, 15 gen. (Adnkronos) - Per il gip di Milano Fiammetta Modica è "pacifico che proprio dalla 'difettosità' del processo produttivo sia discesa al commistione degli ingredienti che comportava al messa in vendita del prodotto che, una volta ingerito, scatenava al reaz...

Milano, 15 gen. (Adnkronos) – Per il gip di Milano Fiammetta Modica è "pacifico che proprio dalla 'difettosità' del processo produttivo sia discesa al commistione degli ingredienti che comportava al messa in vendita del prodotto che, una volta ingerito, scatenava al reazione allergica e li conseguente decesso" della 20enne Anna Bellisario, con una forte allergia ai latticini, che nonostante le rassicurazioni ha mangiato un tiramisù 'contaminato' in un locale di corso Garibaldi la sera del 26 gennaio 2022. Una contaminazione per cui sono stati indagati e interdetti per un anno dall'attività commerciale, vista "l'assoluta gravità del fatto", madre e figlio, Giovanna Anoia e Giuseppe Loiero, della Glg srl.

Per il giudice "non vi sono elementi per ritenere sussistente un decorso causale alternativo autonomo né per ricondurre l'evento morte ad altra concausa idonea ad elidere il nesso di causalità" per il quale il pm Luca Gaglio procede per omicidio colposo. Le intercettazioni disposte nell'indagine "tracciano un preoccupante quadro di spregiudicatezza da parte degli indagati". Nell'ordinanza si sottolinea infatti come "può affermarsi con ragionevole certezza che laddove le prescrizioni fossero state rispettate, con separazione delle materie prime, degli ambienti e corretta istruzione del personale e informativa del consumatore finale, non vi sarebbe stata la commistione della caseina con prodotti di originale vegetale che ha condotto all'esito fatale".

I due indagati, madre e figlio, avrebbero anche tentato di precostituirsi le prove della partecipazione al corso da parte dei dipendenti, proprio in tema di preparazione di cibo vegano o per persone allergiche, dopo la morte di Anna, deceduta dopo giorni di coma, il 5 febbraio scorso, all'ospedale San Raffaele. "Quanto, invece, al concreto ed attuale pericolo che gli indagati commettano ulteriori reati della stessa specie si evidenzia che, anche dopo li verificarsi del gravissimo evento in esame, essi – scrive il gip Modica – hanno continuato a comportarsi in modo inadeguato, rimanendo del tutto indifferenti rispetto all'accaduto, senza dimostrare segni di resipiscenza o mettere in atto concrete misure, idonee a ad evitare che l'evento potesse riaccadere".