Milano, la bocciofila del Corvetto apre le porte ai govani

Milano, 17 ott. (askanews) - In principio era una fabbrica, poi si è fatta bocciofila, e oggi anche centro di aggregazione per i giovani del quartiere Corvetto, una delle zone più complesse e multietniche di Milano. È il Centro Polifunzionale Polo Ferrara, che grazie al progetto "Costruire Futuro...

Milano, 17 ott.

(askanews) – In principio era una fabbrica, poi si è fatta bocciofila, e oggi anche centro di aggregazione per i giovani del quartiere Corvetto, una delle zone più complesse e multietniche di Milano. È il Centro Polifunzionale Polo Ferrara, che grazie al progetto “Costruire Futuro, Insieme!” di ActionAid, promosso dalla Fondazione Cdp, ha aperto le porte ai ragazzi dell’istituto Albe Steiner, una scuola statale che è anche punto di riferimento per la didattica dell’audiovisivo.

“Corvetto – ha evidenziato Giulia Arosio, educatrice di ActionAid per Milano – è un quartiere periferico di Milano e lavorando con gli adolescenti ci siamo resi conto che mancavano proprio degli spazi per il target dei ragazzi. Il nostro lavoro è stato quindi quello di identificare i loro bisogni, cioè avere uno spazio dove poter stare insieme come se fosse una casa ma fuori da casa. C’è un grande bisogno di lavorare sul tema della povertà educativa, anche in una città come Milano, perché i ragazzi hanno vissuto comunque un periodo molto buio che è quello del Covid di cui ancora adesso riscontriamo le tracce.

C’è questo bisogno di socialità, di stare insieme”.

Il progetto ha come obiettivo il rafforzamento del ruolo della scuola e della comunità educante nella lotta alle diseguaglianze educative attraverso la promozione di un modello fondato non solo sul sapere, ma anche sulle cosiddette competenze trasversali.

“Inizialmente – ha ricirdato Anita Crisafio, studentessa dell’istituto Albe Steiner – volevamo cercare uno spazio all’interno della nostra scuola, però non è stato possibile perché non c’era, e esplorando un po’ in giro abbiamo trovato il Polo Ferrara, anche grazie a ActionAid che ci ha dato un’enorme mano.

L’obiettivo era quello di cercare uno spazio che unisse tutti, nel modo più libero possibile, in cui puoi trovarti anche con altre persone, trovare altre storie, raccontare la tua, giocare, studiare, leggere, in cui puoi fare quello che vuoi, quando vuoi, come vuoi, anche banalmente venire qua al bar”.

Il primo lavoro realizzato dai ragazzi è una mostra fotografica dedicata proprio al loro quartiere e la sfida è ora quella di consolidare l’intervento con altre attività, in stretta relazione con la scuola e altri soggetti pubblici o privati del territorio.