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Milano: inchiesta Beic, gip 'Zucchi e Boeri influenti e spregiudicati contro Pa'

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Milano, 18 feb. (Adnkronos) - Nessun pericolo di inquinamento probatorio che rende necessaria la misura degli arresti domiciliari, come chiesto dalla procura di Milano, ma per gli architetti Stefano Boeri, Cino Paolo Zucchi e Pier Paolo Tamburelli - quest'ultimo ritenuto "il collettore tra...

Milano, 18 feb. (Adnkronos) – Nessun pericolo di inquinamento probatorio che rende necessaria la misura degli arresti domiciliari, come chiesto dalla procura di Milano, ma per gli architetti Stefano Boeri, Cino Paolo Zucchi e Pier Paolo Tamburelli – quest'ultimo ritenuto "il collettore tra Boeri e Zucchi e gli studi Onsitestudio e Baukuh vincitori del bando" – indagati per turbativa d'asta nell'inchiesta per la realizzazione della Beic, la Biblioteca Europea di Informazione e Cultura – è necessario il divieto temporaneo di giudicare nei concorsi. E' la decisione del gip di Milano Luigi Iannelli che lo scorso 4 febbraio ha sottoposto gli indagati a interrogatorio preventivo.

In particolare, "vista la personalità dei tre indagati – sia pure con le differenze del caso – e viste le caratteristiche del loro ordinario settore di operatività, è concreto e attuale, il pericolo che gli stessi commettano nuovamente delitti contro la Pubblica amministrazione o contro la pubblica fede". Soprattutto nel caso di Boeri e Zucchi, "si tratta di soggetti che, sempre in ragione dell'autorevolezza di settore, sono particolarmente influenti e, per effetto di ciò, sono ampiamente in grado di orientare l'indirizzo degli organi collegiali in cui siedono". Persone, scrive il giudice nel provvedimento con cui dispone la misura cautelare personale, "che hanno dimostrato una risoluzione criminosa particolarmente intensa, cedendo con grande facilità alla spinta a delinquere e così palesando, allo stesso tempo, la rispondenza dei propri agiti a riflessi non occasionali, maturati per giunta – e anzi: non a caso – entro contesti procedurali a loro familiari". I tre indagati – "nessuno ha finora palesato segnali di resipiscenza" scrive il gip – "hanno mostrato, nel commettere i reati, una 'leggerezza' tale da far intendere che sia proprio questa la modalità ordinaria in cui gli stessi atteggiano la propria partecipazione alle procedure pubbliche".

Per il giudice "la disinvoltura (o, se si preferisce, la spregiudicatezza) dimostrata dai tre indagati rispetto al principio di imparzialità e buon andamento della Pubblica amministrazione e alle procedure che ne presidiano la salvaguardia – peraltro con riguardo a commesse pubbliche di elevatissimo peso economico – necessita quindi di un intervento contenitivo". Le "insidiose modalità operative" costano a Boeri e Tamburelli il divieto di giudicare nei concorsi e di contrattare con la Pa per un anno, per Zucchi "in ragione del minor grado di devianza manifestato", la misura l'interdizione è di otto mesi relativamente al far parte di commissioni giudicatrici per procedure di affidamento di contratti pubblici".