Milano, 18 feb. (Adnkronos) – Il comportamento di Stefano Boeri, come quello di Cino Paolo Zucchi, "lascia trasparire un approccio altamente disinvolto – per certi versi 'proprietario' – rispetto alle regole che presidiano l'imparzialità dell'attività amministrativa". E' uno dei passaggi del provvedimento con cui il gip di Milano Luigi Iannelli ha disposto la misura interdittiva di un anno per gli architetti Stefano Boeri, di otto mesi per Cino Paolo Zucchi e di un anno per Pier Paolo Tamburelli – quest'ultimo ritenuto "il collettore tra Boeri e Zucchi e gli studi Onsitestudio e Baukuh vincitori del bando" – indagati per turbativa d'asta nell'inchiesta per la realizzazione della Beic, la Biblioteca Europea di Informazione e Cultura.
Zucchi ha ammesso di aver violato la regola dell'anonimato e di essere rimasto in Commissione pur dopo aver saputo che al concorso avrebbero partecipato anche i professionisti di Onsitestudio ritenendo di essere capace di restare imparziale alla luce della propria autorevolezza. Una visione a dire del giudice "fallace" perché "sono solo le procedure a poter assicurare la salvaguardia dell'imparzialità e del buon andamento della pubblica amministrazione, e non già l'affidamento collettivo sulla capacità di giudizio e sullo spessore professionale dei valutatori, per quanto riconosciuti dalla comunità scientifica o dal mercato di riferimento" scrive il giudice nel provvedimento. A vincere potrebbe essere stato davvero il miglior progetto – la capacità valutativa di Zucchi non è messa in discussione – ma se "il commissario in questione avesse detto la verità, l'impresa sarebbe stata esclusa dal concorso".
A differenza di Zucchi, Boeri "aveva raccolto senza particolari indugi l'invito di Tamburelli a colludere, e con questi aveva proficuamente colluso, modificando il proprio voto in Commissione con modalità per certi aspetti davvero smaccate" scrive il giudice; il tutto "dopo aver già violato la regola dell'anonimato". Boeri "aveva colluso anche con un altro concorrente, facendosi addirittura inviare note 'individualizzanti' e verosimilmente contribuendo a quest'ultimo, attraverso la propria influente preferenza espressa in Commissione, di classificarsi terzo, incamerando un premio di partecipazione di più di 45.000 euro". Inoltre, "aveva confezionato false dichiarazioni, dissimulando le proprie incompatibilità e consentendo cosi il consolidamento delle posizioni dei vincitori da lui favoriti". Contro l'archistar anche l'aver cancellato messaggi sospetti. "Su un piano sostanzialmente paritario si pone, infine, l'indagato Pier Paolo Tamburelli. Questi aveva svolto, egualmente senza indugi, un ruolo operativo illecito di primo piano, dapprima tentando di avvicinare Zucchi e, in un secondo momento, avvicinando fruttuosamente Boeri" si legge nell'ordinanza di quasi 70 pagine di applicazione della misura cautelare personale.